Ternana, presentato Giuseppe Statella: “Ho voluto le Fere fortemente”

Ieri l’annuncio ufficiale, oggi la presentazione. Prime parole dell’esterno di centrocampo Giuseppe Statella da giocatore della Ternana, che torna in serie B tre anni dopo una fugace esperienza alla Pro Vercelli. Questa volta il giocatore calabrese aspira ad un ruolo da protagonista e Pochesci sembra intenzionato ad accontentarlo.

Una trattativa non facile quella con il Cosenza, che ad un certo punto ha rischiato di naufragare: “Sembrava non avessi più speranze, ma io ho fortemente voluto questa esperienza. Ringrazio la mia ex società per avermela concessa”.

Terni evoca bei ricordi al nuovo acquisto rossoverde: “Già. Con Carretta abbiamo fatto due gol, noi ci siamo salvati e loro sono andati ai playout”.

Possibile per lui un posto da titolare sin da subito: “Sono pronto a dare una mano ai compagni e a mettermi a disposizione del mister”.

L’ex cosentino è un giocatore polivalente: “Sono un esterno offensivo sia un po’ più basso e meno offensivo. Posso fare il quinto, il quarto, o il terzo d’attacco, mi sono sempre adattato”.

Servirà tanto sacrifico in un calcio prettamete offensivo: “Ma è sempre importante – precisa Statella – a prescindere dall’atteggiamento della squadra e da chi gioca e dai ruoli”.

In B diverse sono state le maglie prestigiose indossate (Bari su tutte) ma poche presenze. Ecco perchè: “Ero un giocatore molto emotivo e per questo sono maturato più tardi degli altri. Mi impegnerò per non essere quello di prima”.

Dici Bari e pensi ad Antonio Conte: “Sembrava un predestinato ma era scontato. Di lui mi ha colpito l’attenzione nei dettagli, cosa che l’ha portato dov’è adesso”.

Ottimo anche l’impatto con mister Pochesci: “Mi ha impressionato per la calma con cui osserva gli allenamenti, guarda molto se fai quello che chiede”.

Ternana, un progetto anche rischioso: “Ma io amo il rischio. Quando sono andato a Cosenza eravamo messi male, poi ne siamo usciti fuori alla grande. Mi piacciono le sfide”.

All’ombra della Sila la prima parte della stagione è stata densa di difficoltà: “Non sempre cambiare e spendere è sinonimo subito di successi. Forse ci è mancato l’equilibrio, e le cose sono mancate un po’ all’inizio. Sul piano personale, il modulo non rientrava nelle mie caratteristiche e la società mi ha dato la possibilità di venire a dare una mano qua”.

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