Ast, summit senza Ministro. Tempi lunghi per la vendita: nulla prima di ottobre.

Summit senza Ministro nel corso della call conference convocata dallo stesso ministero dello sviluppo economico. Al posto del Ministro Patuanelli, c’erano i sottosegretari Alessandra Todde e Alessia Morani, oltre alla Presidente della Regione Donatella Tesei e al Sindaco di Terni Latini. Naturalmente molto atteso era l’intervento dell’ amministratore delegato dell’acciaieria Massimiliano Burelli. L’unica vera certezza emersa è quella sui tempi della eventuale vendita o ricerca di una partnership: saranno lunghi e le procedure  saranno seguite da un advisor finanziario. Burelli ha precisato che attualmente non  ci sono offerte formali ma è certo dell’interesse di più gruppi internazionali. Poi con uno scatto di orgoglio ha ricordato che Ast “non è in crisi  e Marcegaglia e Arvedi  non saranno gli unici interessati “. Un messaggio assai chiaro destinato allo stesso Governo per chiarire che , se ThyssenKrupp deciderà di vendere, sarà la proprietà a decidere con chi intraprendere una trattativa. Altro che soluzione italiana, come auspicato dallo stesso Ministro Patuanelli. A livello di investimenti – ricorda Burelli – Ast è  andata oltre l’ accordo di giugno dello scorso anno. La capacità  produttiva del laminatoio a freddo è coerente con le previsioni e il progetto scorie continua anche se risente delle conseguenze prodotte dal lockdown. Rispetto all’accordo ci sarà un calo della produzione del 35% di fuso rispetto al milione di tonnellate previste ma ad Aprile  si è lavorato a poco più della capacità produttiva. Chi, invece, registra perdite rilevanti è il Tubificio, una volta punto di forza, ” siamo ad una riduzione di prodotto finito dell’80% “. Alla fine si è assistito ad un confronto quasi unilaterale, con l’ ad di Ast protagonista assoluto della videoconferenza. ” Non abbiamo ancora aperto nessuna procedura”, ha ricordato agli interlocutori l’ Ing. Massimiliano Burelli. Come dire, tempi e decisioni li deciderà ThyssenKrupp.