Terni, arrestato il presunto assassino di Ridha Jamooui: “Massacrato a calci e pugni” per una lite in strada

E’ stato arrestato il giovane accusato dell’ omicidio di Ridha Jamaaoui, lo straniero morto a Terni nella notte tra sabato e domenica in seguito a una lite scaturita da questioni stradali. La vittima, un quarantenne di origini nordafricane, era intervenuto in aiuto di un automobilista, che conosceva, coinvolto in una lite dopo aver urtato una bicicletta con in sella un uomo alla periferia di Terni. Dopo un lungo interrogatorio presso il Comando provinciale dei Carabinieri di Terni è scattato l’arresto per un nigeriano di 26 anni, S.O. (le sue inziali), padre di famiglia, residente in via Tre Venezie.  In base all’ipotesi accusatoria il fermato sarebbe entrato nella lite per spalleggiare l’uomo in bicicletta. Per il Procuratore Alberto Liguori l’indagine è stata un “mosaico” che si è andato via via componendo. Al fermo i carabinieri sono arrivati sulla base di testimonianze raccolte sul posto ma anche dalle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona e a riconoscimenti fotografici. Lo hanno quindi bloccato e interrogato per poi giungere al fermo e successivamente all’arresto. Secondo gli inquirenti il 39enne tunisino è stato “massacrato” con calci e pugni. Tra l’altro si sta valutando se in quanto successo abbia avuto un ruolo l’eventuale abuso di alcol. Secondo il procuratore Alberto Liguori “la difficile convivenza tra i popoli, in un periodo storico complicato stretto tra pandemia e crisi economiche anche derivanti dal conflitto russo-ucraino, unitamente all’abuso di sostanze alcoliche, hanno fatto da detonatore  al fatto di sangue”. Terni è comunque una città tranquilla e serena, ha garantito Liguori. “Eventi come quelli del 27 sera – ha aggiunto il Procuratore – sono estranei alla cultura di un popolo come quello ternano e che anche in questa circostanza ha reagito collaborando con le forze dell’ordine per fare chiarezza sull’accaduto, dimostrando di avere gli anticorpi per reagire nel rispetto dei diritti di tutti”. La salma del povero Ridha Jamaaoui, 39 anni, tunisino si trova all’obitorio in attesa dell’autopsia disposta dal sostituto procuratore Barbara Mazzullo. Lascia tre figli avuti da due diverse compagne. Abitava in via Tre Venezie, a poca distanza dal luogo in cui è stato ammazzato. Faceva l’operaio ed era un bravo saldatore. Un uomo ben voluto da tutti che si era inserito bene in città. Per il sindaco di Terni Leonardo Latini si tratta di “una morte assurda e inaccettabile, un fatto del tutto estraneo al modo di vivere e ai valori della nostra comunità”. Quanto avvenuto, purtroppo, è stato l’ultimo episodio di una serie di aggressioni violente che negli ultimi tempi si sono registrate a Terni. Questa volta però è terminata nel modo peggiore.