Orrore Città della Pieve, almeno cinque coltellate hanno ucciso Alex. Da stabilire l’arma del delitto e dove sia avvenuto

Era in braccio alla mamma che correva gridando “aiuto”. Il piccolo Alex non piangeva più, sanguinava. Non un lamento, nemmeno quando lei, disperata e con un braccio ferito, lo ha adagiato sul nastro trasportatore di una cassa chiusa. Alex era ormai privo di vita. Per il bimbo non c’era più nulla da fare. La madre, Erzsebet Bradacs,  è rimasta lì, senza fuggire, in preda alla disperazione più totale. Ora gli investigatori, coordinati dalla Procura di Perugia, devono stabilire come è morto Alex, quale sia stata l’arma del delitto e dove sia avvenuto.  L’ipotesi più accreditata è che il piccolo sia stato accoltellato nel casolare fatiscente di fronte al piazzale del supermercato. Resta poi da chiarire se Alex , quando è stato portato e lasciato sul nastro trasportatore,  fosse già deceduto. Per saperlo con esattezza bisognerà aspettare i primi rilievi del medico legale nominato dalla procura della Repubblica di Perugia. Secondo punto da accertare è perché Alex e sua madre si trovassero in quel casale abbandonato. La donna, durante il lungo interrogatorio di questa notte, non avrebbe chiarito le ragioni  così come non avrebbe fatto ammissioni su quanto successo. C’è poi da stabilire l’arma del delitto. Sicuramente si tratta di un coltello, il bambino è stato colpito più volte alla gola, al cuore e al torace. Su questo le voci si rincorrono: c’è chi sostiene che nella notte è stato ritrovato un coltello nel casolare abbandonato e chi scrive che un coltello è stato trovato nella borsa della mamma. Adesso gli investigatori devono stabilire se si tratti dell’arma del delitto. Dalle risposte che arriveranno si potrà meglio capire cosa ha provocato la morte del piccolo Alex.