Sanità nel pallone, Simona Meloni (Pd): “Così si incentiva la fuga degli operatori sanitari”

“La sequela di conferenze stampa per sbandierare soluzioni immaginifiche che puntualmente non portano a nulla, piani mirabolanti che si traducono costantemente in nulla di fatto. Sulla questione delle liste d’attesa la Giunta regionale è ormai nel pallone e continua a partorire soluzioni che più che essere concrete, sembrano invece l’apertura della campagna elettorale quanto a dose di toni propagandistici”. Così la capogruppo del Pd nell’Assemblea legislativa dell’Unbria, Simona Meloni, in merito “alla delibera di giunta che obbliga i vertici organizzativi delle aziende sanitarie regionali al ricevimento dei cittadini”. “Quello che ci appare – denuncia la Meloni – è che la governatrice Tesei, stretta tra gli appetiti sempre più accesi degli alleati che sentono la possibilità della sua sostituzione, e i malumori dei cittadini alle prese con una sanità allo sbando, prestazioni non prenotabili o effettuabili in tempi biblici e in location che impongono delle trasferte inaudite, abbia intrapreso l’idea di rispondere a questa situazione, ed uscire dall’angolo, con la propaganda. E’ questo l’unico modo per definire la delibera approvata mercoledì scorso, nella quale si stabilisce che i vertici organizzativi delle aziende sanitarie regionali, ovvero i direttori di distretto, presidio e generale, dedichino tre ore settimanali ciascuno al ricevimento dei cittadini, nei casi in cui l’attività degli organismi preposti a livello aziendale a fornire risposte non abbia consentito il superamento delle criticità rappresentate”.  Per la Meloni non è “questo un provvedimento in grado di dare risposte ai cittadini. Piuttosto sembra un modo di incentivare la fuga dei professionisti dalle nostre strutture, alle quali serve certezza nella guida e non certo incentivi alla fuga”. “La sola Usl Umbria 1 – ricorda ancora la capogruppo del Pd –  è ormai da mesi senza un direttore generale, con le deleghe portate avanti dall’amministrativo, mentre il direttore sanitario è prossimo alla pensione. Nuovi cambi in vista, dunque, in una sanità che in soli tre anni ha incontrato 18 direttori”.