Assisi, l’Accademia di Belle Arti decora il teatro del Serafico

ASSISI – Una nuova luce e una nuova finitura per una nuova espressività, di accoglienza e di comunicazione. Il soffitto del teatro del Serafico, in via di completamento, rappresenta più di una nota di colore nell’Istituto per sordomuti e ciechi di Assisi. Una decorazione realizzata da un gruppo di studenti dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, grazie ad un protocollo d’intesa promosso in sinergia dall’Istituto assisano e dall’Accademia perugina, rappresentati rispettivamente dalla Presidente, l’avvocato Francesca di Maolo, e dal direttore, il professor Paolo Belardi. Gli studenti Thea Corpora, Sara Daiani, Andrea Dionigi e Anna Scatolini hanno raffigurato un cielo iconico che sarà punteggiato da led luminosi. Il progetto si è avvalso del supporto di due responsabili: l’architetto Simone Menichelli, autore del concept dell’intervento, e il professor Luca Martini.
Il cielo disegnato rispetta i vincoli sanitari, figurativi e cromatici propri del contesto della struttura al fine di garantire una vera e propria sostenibilità percettiva. Un passo verso la tendenza sempre più comune di legare gli spazi condivisi (tipo luoghi di cura, etc.) al concetto di benessere attraverso le architetture, il design, l’arte. “Quando siamo di fronte a un’opera d’arte – evidenzia il profesor Belardi – , non è solo il bello a farci stare bene, ma è anche la condivisione del bello. Un fenomeno ubiquitario in qualsiasi tipo di esperienza, ma che risulta particolarmente utile nell’interior design dei luoghi dell’accoglienza e della salute”. L’intervento di decorazione si configura quindi come un nuovo orizzonte comunicativo per gli eventi che vedranno protagonisti i ragazzi del Serafico insieme alle loro famiglie, ai dipendenti e ai collaboratori della struttura assisana. Tanto cara a Papa Francesco, dal 1871 rappresenta un modello di eccellenza italiana ed internazionale nella riabilitazione, nella ricerca e nell’innovazione medico scientifica per i ragazzi con più di una disabilità.

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