Bastia Umbra, taglio del nastro per l’edizione 48 di Agriumbria

BASTIA UMBRA – Taglio del nastro per la 48esima edizione di Agriumbria, che attirerà nei padiglioni di Umbria Fiere fino al 3 aprile esperti del settore, appassionati e curiosi. La mostra è l’occasione per operatori e produttori agricoli di avere un quadro generale dell’innovazione raggiunta nei mezzi fondamentali per l’agricoltura.

Anche questa edizione si è confermata da tutto esaurito sugli spazi espositivi, con richieste aumentate sul fronte commerciale. Un modo anche per gli imprenditori di recepire proposte per ammodernare il settore. Si parla dunque di “vitalità” di un settore che può essere agevolato dai provvedimenti e dagli interventi finanziati e finanziabili dal Psr 2014 – 2020. A Bastia tornano anche le mostre nazionali e interregionali dei bovini da carne e da latte, le mostre-mercato di altre specie e razze zootecniche, i Saloni Oleatec, Enotec e Bancotec, la diversificata merceologia di settori espositivi specializzati.

“Agriumbria rappresenta senza alcun dubbio il più importante appuntamento fieristico della nostra regione ed è ormai riconosciuta tra le più autorevoli fiere agricole in Italia”. Lo ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che, assieme all’assessore regionale all’agricoltura, Fernanda Cecchini, ha partecipato alla inaugurazione della mostra. Per la presidente Marini il successo, che è crescente edizione dopo edizione, lo si deve innanzitutto “agli espositori, agli agricoltori che da sempre hanno creduto ed investito in questo evento”. Così come è molto importante, per la presidente, “la sana gestione da parte del consiglio di amministrazione e del suo presidente, Lazzaro Bogliari”.

Perno di Agriumbria resta la zootecnia: “abbiamo fatto bene in questi anni – ha affermato la presidente – ad investire risorse per difenderla in momenti di grave crisi per questo settore, e continueremo a farlo, grazie anche alle significative risorse che l’Umbria ha saputo conquistare in sede europea e nazionale per il Piano di sviluppo rurale”. A tale riguardo Marini ha poi sottolineato il fatto che la Regione Umbria, a differenza di tante altre che si sono limitate a definire dei PSR con le sole risorse comunitarie, “ha voluto aggiungere una significativa quota di risorse del proprio bilancio”, perché investire in agricoltura “significa investire nell’economia generale dell’Umbria”. “Agricoltura, infatti – ha affermato – significa innovazione, ricerca scientifica per far crescere la qualità, ma anche la redditività delle imprese. Agricoltura vuol dire anche, e soprattutto, tutela dell’ambiente e del paesaggio”.

L’assessore regionale Fernanda Cecchini, richiamando l’importantissima dote finanziaria del PSR umbro 2016-2020 (876 milioni di euro n.d.r.) ha voluto ricordare come “con fatica, ma anche con fiducia, stiamo sviluppando una politica di sostegno all’agricoltura umbra, favorendone la crescita, e proprio grazie a queste risorse potremo fare ancora meglio nei prossimi anni”. L’assessore ha quindi affermato che “in agricoltura, come nell’agroalimentare, c’è sempre più bisogno di qualità e di una filiera ‘corta’. Per questo abbiamo cercato di indirizzare le risorse del PSR verso questi assi, favorendo il più possibile l’innovazione perché già in passato abbiamo potuto constatare che specie in agricoltura l’innovazione e la ricerca danno risultati molto significativi”. L’assessore ha infine voluto ricordare l’impegno e l’attenzione della Regione verso i giovani e le giovani imprese che possono e debbono rappresentare “il futuro dell’agricoltura umbra”.

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