Consiglio comunale di fuoco tra polemiche e repliche, il sindaco: “Non abbiamo mai nascosto le difficoltà”

TERNI – Dopo la risposta del sindaco all’interrogazione di Melasecche, i lavori del consiglio sono proseguiti con l’esame congiunto di diversi atti d’indirizzo. Comune denominatore degli atti in discussione le questioni finanziarie dell’ente, dalla rinegoziazione dei mutui (MelaseccheTodini), agli equilibri di bilancio (De Luca), fino al pacventato aumento delle tasse (presidenti dei gruppi d’opposizione).

A questi atti, dopo una sospensione dei lavori, se ne è aggiunto un altro, illustrato dal presidente del gruppo del Pd Francesco Filipponi e concordato con tutti i gruppi della maggioranza. Con quest’atto la maggioranza propone al consiglio d’impegnare sindaco e giunta, “alla luce del rinvio al 24 gennaio dell’udienza delle sezioni unite della Corte dei Conti”, “a portare all’attenzione del consiglio comunale qualsiasi altro eventuale atto che possa essere prodotto dalla giunta su questa vicenda”.
Inoltre Filipponi, sempre a nome di tutti i gruppi della maggioranza e “considerando la situazione in divenire” ha chiesto anche di rinviare in commissione l’atto d’indirizzo proposto da Ferranti.

Thomas De Luca (M5S) ha definito “imbarazzante” la proposta d’atto d’indirizzo di Filipponi. “C’è già la legge che prevede quanto richiesto dall’atto”. “A nostro parere – ha aggiunto – in caso di bocciatura definitiva non c’è spazio per altri piani B. A meno che non ci sia un’approvazione condizionata all’accesso al piano di rotazione”. “La giunta e il sindaco intanto continuano a dimostrare un distacco totale con la realtà della città”.

Per Enrico Melasecche (IlT) la giunta ha continuato per anni a scaricare sulle generazioni future tutti i debiti e le manovre finanziarie poste in essere dalle amministrazioni di centro-sinistra sono vergognose, a cominciare dalle rinegoziazione dei mutui”. A proposito dell’atto presentato da Filipponi Melasecche ha accusato la maggioranza di continuare a prendere in giro la città. “Una città in cui non c’è più rispetto per la cosa pubblica, per incapacità amministrativa”.

Anche Francesco Ferranti (FI) ha detto che quanto indicato nell’atto del Pd è semplicemente quello che prescrivono le norme. “Si tratta quindi solo di retorica. La maggioranza ha fatto solo gli interessi del partito e delle correnti del partito, ma non ha affrontato le criticità della città. Visto che l’unico modo di restare al governo della città per il Pd è quello di aumentare le tasse – ha concluso Ferranti – credo che questo significhi la fine della vostra avventura politica”.
“Cosa vi autorizza a pensare di poter prendere per fessi tutti noi, per primi i cittadini solo per scavallare l’anno ed evitare di mettere la parola fine a questa legislatura?”, ha detto nel suo intervento Marco Cecconi (FdI) . “Questa storia della malattia dell’avvocato che ha fatto rinviare l’udienza della Corte dei Conti è ridicola e poco credibile. Comporta solo il prolungamento di questa agonia”.  “La verità – ha continuato Cecconi – è che vi apprestate a scrivere un piano opposto a quello al quale questo consiglio ha dato l’assenso”.

“Mi sento  presa in giro dal sindaco per l’ennesima volta”, ha detto Valentina Pococacio (M5S). “Cavicchioli che non è stato solo un presidente, ma l’avvocato della maggioranza: sono curiosa di vedere come andrete avanti senza di lui”.
“Aridatece Cavicchioli”, ha detto Paolo Crescimbeni commentando la proposta d’atto d’indirizzo della maggioranza. “Un atto che significa solo una cosa: che non avete più niente da dire”. “Non consentiremo – ha concluso Crescimbeni – che i cittadini paghino un solo euro per i vostri errori. La commedia è ormai finita”.

Il sindaco Leopoldo Di Girolamo, in sede di replica, ha parlato di discussione accesa e con toni eccessivi. Ha ricordato ancora la necessità d’inquadrare il caso locale in quello nazionale e rispetto ai continui cambiamenti normativi.
“Non abbiamo mai nascosto le difficoltà: le nuove regole contabili sono state dirompenti per il nostro Comune e abbiamo toccato con mano le criticità strutturali, agendo di conseguenza, a cominciare dalle questioni legate alle partecipate e alle difficoltà di incasso. Abbiamo poi rallentato gli investimenti, abbiamo risparmiato su diversi costi, anche sul personale (abbiamo cento dipendenti in meno e molti compiti in più), cercando di diminuire il debito e cercando allo stesso tempo di non farle pagare ai cittadini”. “Abbiamo inoltre prodotto un lavoro di trasparenza a disposizione della città. Abbiamo infine predisposto un piano di riequilibrio non pesante come quello di altri città”. “Il ricorso è negli atti della Corte dei Conti – ha aggiunto il sindaco – e quindi è accessibile da parte di chiunque attraverso le procedure previste. Il nostro intento è stato fin dal primo momento quello di evitare il dissesto, considerandolo l’evento peggiore per la nostra comunità”.
“Nel pomeriggio del 22 – ha precisato il sindaco – ci siamo incontrati con altri legali dello studio incaricato del ricorso, perché l’avvocato Police era malato, anche per valutare le contestazioni ulteriori pervenute dalla Corte dei Conti umbra alle quali abbiamo risposto nei temini che ci erano stati dati”.
Riguardo alla dimissioni di Cavicchioli, infine, il sindaco ha espresso all’ex presidente del gruppo del Pd “un ringraziamento per il contributo generoso, qualificato e disinteressato che ha dato al consiglio e all’amministrazione comunale, con le sue grandi capacità e con lo stile che dovrebbe sempre avere la buona politica”. “Ha inteso passare la mano perché si aprono fasi diverse e per motivi personali e quindi le sue valutazioni hanno portato a queste dimissioni che non possiamo non accettare, anche se sentiremo la sua mancanza”.

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