Convegno ad Assisi sui disturbi dell’apprendimento

ASSISI –  “Una presenza tanto numerosa al convegno sui disturbi di apprendimento dei nostri figli ,rafforza in tutti noi la convinzione che c’è grande necessità di informazione su un problema purtroppo molto diffuso”. Cosi Silvia Pangolino, presidente dell’Associazione DSA Assisi dopo un incontro che si è svolto nello scorso fine settimana presso l’Hotel Domus Pacis di S. Maria degli Angeli, presenti oltre 600 persone tra studenti, familiari e insegnanti. La relazione principale è stata affidata ad un docente, un esperto tra i più qualificati , autore del libro “Demone Bianco”. Proprio Giacomo  Cutrera , sì è rivolto cosi ai  tanti insegnanti presenti al convegno:

“…Io non volevo che la storia  di tanti ragazzi fosse la stessa che ho vissuto io. Un giorno giurai a me stesso che  a costo di dovermi recare personalmente in ogni scuola d’Italia, avrei fatto in modo che gli insegnanti capissero il problema e che mi sarei impegnato  per fare in modo che anche ai dislessici fosse data la possibilità di apprendere”.  All’incontro  sono intervenuti oltre 50 tra dirigenti scolastici e docenti  degli Istituti Comprensivi Assisi 1, 2, 3, Bastia 1 e Perugia 3, del Convitto Nazionale, del Polo Bonghi, Marco Polo, ‘Istituto Alberghiero di Assisi  e  Liceo Properzio. “ Come genitori crediamo di aver svolto una funzione indispensabile per i nostri giovani-  sottolinea Pangolino -: proprio con l’aiuto del corpo insegnanti volgiamo abbattere i pregiudizi che accompagnano ancora questa condizione di studenti alle prese con evidenti difficoltà di apprendimento. La scuola deve organizzarsi meglio, perché  ha precisi obblighi morali e di giustizia sociale . Abbiamo voluto ribadire il nostro  no a chi accusa i nostri ragazzi di voler scansare la fatica dello studio. Loro non sono colpevoli di nulla, semmai a volte vittime di violenze verbali  e non solo, atteggiamenti che vanno censurati e cambiati. La dislessia è una condizione documentata da medici specialisti e non sbandierata da ciarlatani. Quando si capirà che i giovani  con un disturbo di apprendimento possono arrivare seppure attraverso modalità diverse allo stesso traguardo degli altri, avremo vinto la nostra battaglia”.

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