Corciano, è ancora allarme amianto. La Lega Nord: “Autorità insensibili”

CORCIANO – Continua il problema dell’amianto a Corciano. A sollevarlo la Lega Nord, che ha già presentato alcune denunce. Il materiale lungo la carreggiata che sale fino al Colle della Trinità non è stato ancora rimosso. Oltre il danno la beffa, perché altri cittadini hanno sollecitato l’intervento dei referenti territoriali Lega Nord Umbria, Giancarlo Versiglioni (referente locale Lega Nord Corciano) e Gianluca Taburchi, (coordinatore giovanile a Corciano) segnalando la presenza di ulteriore amianto nei pressi di un’abitazione e di un’attività turistica sita tra Castelvieto e Solomeo.

“Come referenti territoriali – spiegano i due leghisti – abbiamo fatto un sopralluogo e parlato con i cittadini. Si tratta di amianto scaricato circa otto mesi fa intatto, subito ne è stata segnalata la presenza agli organi competenti i quali hanno rassicurato che la situazione sarebbe stata prontamente risolta. Così non è andata; dopo alcuni mesi l’amianto è stato addirittura frantumato dal passaggio di varie macchine agricole che lavorano nella zona. I cittadini consci della pericolosità della questione hanno di nuovo richiesto l’intervento agli organi competenti i quali, ancora una volta, non hanno dato seguito alle parole e l’amianto si trova ancora, lì, a ridosso delle abitazioni, tutto frantumato.

Ciò che ci stupisce – continuano i due esponenti leghisti – è che sia a Colle della Trinità, sia a Castelvieto, le autorità comunali sono rimaste inerti, insensibili e disinteressate difronte a questa situazione pericolosa per la salute dei cittadini. Noi crediamo che i controlli sullo smaltimento abusivo di questo materiale vadano fatti a “monte”, avndo o creando un elenco dettagliato delle coperture di edifici nel nostro territorio. Con periodici controlli, chiunque abbia smaltito una copertura dovrà dimostrare di averlo fatto mediante aziende abilitate a svolgere tale servizio.

A Corciano esistono ancora dei siti privati dove ci sono tonnellate di eternit, ma non sappiamo se ne è stato completato il censimento ed il monitoraggio.

In definitiva, vista la pericolosità per la salute di questo materiale e l’elevato costo per smaltirlo regolarmente – concludono – pensiamo che lo Stato stesso debba procedere con ingenti aiuti economici per incentivarne lo smaltimento” .

 

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