Cultura, presentato il progetto “Archeo-Hiking Umbertide Montone”

Ha l’obiettivo di potenziare i due musei cittadini Santa Croce di Umbertide e San Francesco di Montone attraverso la valorizzazione del patrimonio archeologico e del territorio, il progetto “Archeo-hiking Umbertide-Montone” illustrato oggi, a Perugia, dai sindaci delle due città, Marco Locchi e Mirco Rinaldi, dall’assessore alla cultura del Comune di Umbertide, Raffaella Violini, dal presidente del Gal Alta Umbria, Mariano Tirimagni e da Luana Cenciaioli della Soprintendenza archeologica, alla presenza dell’assessore regionale alla cultura Fabrizio Bracco.
Il progetto, finanziato dal “Gal” nell’ambito del bando per la valorizzazione di itinerari tematici, prevede l’allestimento di nuove esposizioni legate ai reperti archeologici provenienti dai due territori e itinerari turistici intercomunali attraverso percorsi di hiking (escursioni), che collegano i due musei con i siti archeologici dei ritrovamenti. Una passeggiata archeologica tra i siti di Monte Acuto di Umbertide e di Santa Maria di Sette di Montone e che si sviluppa su 25 chilometri di tracciati, alla scoperta delle bellezze naturalistiche e storiche del territorio, tra testimonianze millenarie di umbri etruschi e romani.
Per l’assessore regionale alla cultura, Fabrizio Bracco, “il progetto sintetizza le linee delle politiche culturali e turistiche della Regione Umbria che individuano nella capacità dei Comuni di fare rete l’elemento trainante di promozione e sviluppo culturale e turistico dell’Umbria. In questo caso, il protagonismo degli attori locali – ha aggiunto Bracco – ci consente di conoscere un’Umbria diversa, non solo una regione famosa per il Medioevo ed il Rinascimento, ma terra di culture e civiltà che vanno dalla preistoria alla contemporaneità. Riscoprire questo patrimonio dell’Umbria – ha concluso – consente di ridefinire l’offerta turistica regionale e di ampliare le opportunità di crescita e sviluppo”.
“Il progetto – hanno detto i sindaci di Montone e di Umbertide, Mirco Rinaldi e Marco Locchi, – è un ulteriore esempio della collaborazione fra amministrazioni locali dell’Alto Tevere. Si tratta – hanno aggiunto – di un progetto integrato di valorizzazione turistica ed ambientale dei due territori che ne esalta le radici storiche e le potenzialità, ampliando l’attrattività turistica di questa parte dell’Umbria. E’ la risposa più adeguata – hanno concluso – per uscire dal localismo e promuovere la conoscenza e le ricchezze di un territorio da presentare alla comunità ed ai turisti”.
Per l’assessore comunale alla cultura, Raffaella Violini, “questa iniziativa di valorizzazione si avvia con l’inaugurazione, sabato 11 aprile, della nuova sezione archeologica del Museo Santa Croce, dove saranno tra l’altro collocati i bronzetti votivi di età neolitica rinvenuti a Monte Acuto di Umbertide e dove – ha aggiunto – troverà spazio una ricca collezione di monete di epoca romana e altri reperti etruschi e umbri”.
Per il presidente del Gal, Mariano Tirimagni, “le due amministrazioni hanno saputo cogliere le opportunità offerte dai bandi per la valorizzazione del territorio a fini turistici e culturali promossi nell’ambito della programmazione 2007-2013 del Piano di sviluppo locale. Il progetto – ha aggiunto –, che ha riportato alla fruizione pubblica reperti chiusi nei magazzini della Soprintendenza, ha dimostrato una elevata capacità degli enti locali di utilizzare al meglio le risorse disponibili per rendere il territorio più attrattivo, con ricadute importanti anche da un punto di vista economico”.
Per Luana Cenciaioli “attraverso il progetto si dà una esposizione definitiva a reperti significativi che appartengono ad un territorio crocevia di umbri, etruschi, romani, propaggine dell’area del perugino ed attraversato dalla grande via di comunicazione del Tevere. Qui – ha proseguito – ci sono stati insediamenti importanti come quello di Monte Acuto, con le sue statuette votive, o di Santa Maria di Sette da cui sono emersi reperti di epoca romana che, insieme alla stele funeraria, verranno custoditi nel Museo di San Francesco di Montone”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.