Fim Cisl, Marcelli: “La città ha l’opportunità di trasformarsi nei prossimi tre anni nel punto di riferimento delle aziende TK”

TERNI – Un’analisi a 360° della situazione economica produttiva occupazionale del territorio. SI stringono la mano il presidente comunale dell’Avis Patrizio Fratini e il Segretario regionale della Fim Cisl Umbria Riccardo Marcelli.
“La flessibilità nelle produzioni delle aziende manifatturiere – scrive il segretario regionale – avrà importanti conseguenze nell’organizzazione del lavoro. Ce lo dicono all’Ast, dove si sta implementando il miglioramento continuo con una nuova idea di supply chain e di modello di sostenibilità ambientale come a Faurecia dove il sistema lean si sta invece consolidando.

Ce lo insegnano le aziende dell’aerospazio e quelle che già operano nella digitalizzazione: eccellenze sul territorio. L’innovazione, però, è un processo collettivo che coinvolge più attori, pubblici, privati, oltre le forze sociali: è arrivato il momento di essere coesi per il raggiungimento di un unico obiettivo, quello di valorizzare il brand Terni come laboratorio del cambiamento.
Il banco di prova sarà ancora una volta l’Acciai Speciali Terni: il management dopo averla annunciata adesso ha lanciato la sfida. Con forza. Come sindacato già dicemmo che eravamo pronti a raccogliere la sfida: la condivisione di quello che si fa e di come lo si fa non può essere a senso unico. Rispetto alle azioni intraprese si cominciano ad intravedere i primi risultati, soprattutto dal punto di vista qualitativo e dalla riduzione dei reclami, oltre che dai dati di bilancio che continuano a migliorare.

Tuttavia il Coordinamento di Terni della Fim Cisl ritiene indispensabile il confronto costruttivo con le maestranze, operai impiegati e quadri, per contribuire al mantenimento e alla crescita dell’Azienda che nel frattempo rischia di rimanere orfana, come da tempo denunciato, delle produzioni di titanio, senza aver fatto la dovuta chiarezza su Aspasiel. Su questi due punti la Fim chiede chiarezza”.
“La città – prosegue Marcelli – disponendo di Massimiliano Burelli, Ceo di ThyssenKrupp Italia, ha l’opportunità di trasformarsi nei prossimi tre anni nel punto di riferimento delle aziende TK, ottenendo non solo il consolidamento delle attuali produzioni, che dovranno essere sempre più sostenibili, ma anche quelle verticalizzazioni che consentano di traguardare l’azienda verso il futuro, collocandola a rete  con le imprese  esistenti sul territorio che dispongono di know-how.

Obiettivo valorizzare il brand di Terni, laboratorio del cambiamento tenendo presente che l’innovazione è un processo collettivo che coinvolge più attori, pubblici, privati, forze sociali. Servono idee e progetti soprattutto in questa fase dove si potrebbe disporre delle risorse di Industria 4.0, di quelle dell’aria di crisi complessa, oltre che dei fondi della Regione.

Di progetti e soprattutto certezze ha bisogno pure Grande Meccanica che dopo essere fuoriuscita dalla Multinazionale ha conquistato fette di mercato internazionale raddoppiando il fatturato in un anno e mantenendo un trend positivo pure sull’occupazione.

A Faurecia, invece, è stato varato un piano di investimenti triennale che dovrà portare la multinazionale ad incrementare la produttività, rimanendo un punto di riferimento per le produzioni di automotive”.

 

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