Guado Tadino, la Lega per il Lavoro: “Troppe questioni irrisolte nella Fascia appenninica”

GUALDO TADINO – “I dati esternati dall’ ires  toscana, confermati in conferenza stampa da cgil ed ires umbria alcuni giorni fa, non fanno altro che rafforzare quanto la lega per il lavoro della fascia appenninica umbra  va dicendo da diverso tempo. La perdita di posti di lavoro e il netto calo del pil regionale, dimostrano in maniera chiara le difficoltà della regione ad uscire dal tunnel della crisi ormai vicino al decennale”. A dirlo è Luciano Recchioni, della Lega per il Lavoro, ed esponente dell’Rsu della Jp Industries.

“Dei 15 mila posti di lavoro persi per la lega per il lavoro, oltre un terzo e crediamo di essere in difetto, vengono dalla fascia appenninica, le chiusure di aziende metal meccaniche come A. MERLONI e FABER, la fine della ricostruzione post terremoto  che non solo ha visto il settore edile quasi completamente sparire ma anche i cavatori di pietra ed i loro impianti di trasformazione che  hanno subito notevole ridimensionamento e qualche impianto chiuso,  la ceramica che dal 2008 sta facendo ancora i conti con la crisi e  sembra un pozzo senza fine, tutto questo, considerando poi l’indotto, dire che sulla fascia appenninica si sono persi oltre 5000 posti di lavoro equivale a tenersi bassi. La lega per il lavoro comunque in questo 2016 appena trascorso, ha cercato di stimolare istituzioni ed imprenditori per invertire questo trend , probabilmente il nostro intento non l’abbiamo raggiunto ma sul tappeto ci sono importanti opportunità che se sufficientemente sostenute, posso dare un nuovo impulso occupazionale a questo territorio. Ci sono questioni storiche – prosegue Recchioni – che aspettano risposte e non sono più rimandabili come j.p. industries e rocchetta, il settore sanità ha visto un forte interesse di un imprenditore disposto a fare cose serie sul territorio,  un altro settore su cui si potrebbe tranquillamente spendere e quello agricolo, che avendo anche importanti risorse economiche, nulla ci vieta di pensare ad un  progetto legato alla  filiera della trasformazione della canapa, infine e non per ultimo, l’ipotesi lanciata in conferenza stampa dal segretario della fillea cgil  dell’umbria , ovvero la trasformazione in filiera corta della pietra con i suoi derivati.  Come lega  pensiamo pertanto che occasioni ci sono, basta solo saperle sfruttare  ma pensiamo anche che solo attraverso politiche mirate quanto sopra detto si potrebbero mettere in atto e invertire questa moria di posti di lavoro”.

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