Gubbio, i capigruppo di maggioranza congedano l’ex assessore Rughi

GUBBIO – Dopo le dimissioni continuano gli attestati di stima all’ex assessore Lorenzo Rughi. Dopo il sindaco Filippo Stirati e il presidente del consiglio comunale Giuseppe Biancarelli, ora tocca ai capigruppo della coalizione di maggioranza. In una nota firmata da Valerio Piergentili (Liberi e democratici), Mattia Martinelli (Scelgo Gubbio), Stefano Ceccarelli (Sel) e Massimo Ceccarelli (Psi) viene espresso “un sentito ringraziamento a Rughi per il lavoro svolto in questo periodo amministrativo all’interno della Giunta Stirati. Rughi – continuano – cui porgiamo un grande augurio per le motivazioni che lo hanno spinto a rimettere al sindaco le deleghe ricoperte, ha saputo lavorare con profonda determinazione nelle questione programmatiche su cui abbiamo fondato la nostra alleanza politico amministrativa: la Consulta per il turismo, l’acceleratore di impresa JointGubbio, l’organizzazione degli eventi ne sono un esempio”

I capigruppo si dicono quindi convinti che Rughi possa “continuare ad offrire il suo contributo di idee al progetto politico che con grande orgoglio e forza portiamo avanti”. Il sindaco Stirati intanto lancia i primi segnali e dimostra di non voler continuare a tenere a bagnomaria la situazione. Ha convocato per lunedì 16 novembre una conferenza stampa “per  illustrare e approfondire la situazione politico – amministrativa della città”. Potrebbe essere proprio quella la sede per annunciare il nome del nuovo assessore. Che si sia arrivati ad uno snodo fondamentale lo ha capito anche Francesco Gagliardi, consigliere comunale del “centrodestra eugubino”. Dal suo profilo Facebook Gagliardi parla di un sindaco “maledettamente malato di orgoglio, al punto di ostinarsi a non vedere quanto sta succedendo attorno. La burocrazia comunale è fuori controllo: il dirigente Caldarelli ha assegnato un bando ad un soggetto giuridico privo dei requisiti; il progetto della pista ciclabile va avanti tra le polemiche non della politica, ma dei cittadini. La crisi del lavoro si riduce a sterili incontri a Palazzo Pretorio tra i mugugni dei sindacati: la classe operaia è fuori dall’agenda politica di Stirati, perchè la sua “formazione” gli impedisce di comprenderne i problemi. Stirati è un dipendente pubblico che non è sulla stessa lunghezza d’onda degli imprenditori e degli operai di impresa: il sindaco non ha nessun feeling con questo mondo e lo si vede chiaramente”.

Per Gagliardi la nomina del nuovo assessore certificherà il “distacco dall’economia produttiva del territorio” del sindaco. “Sarà una scelta di ripiego, un collocamento al lavoro, carente di professionalità e di esperienza. Farcito della migliore oratoria del sindaco nella conferenza stampa del prossimo lunedì”.

 

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