Gubbio, la maggioranza fa quadrato: “Mistificazione e strumentalizzazione sulla vicenda dello Sprar”

GUBBIO – La maggioranza di Palazzo Pretorio fa quadrato intorno all’esecutivo per quanto riguarda l’adesione del Comune di Gubbio ad un bando Sprar. Liberi e democratici, Scelgo Gubbio, Psi e Sel firmano una nota in cui ribadiscono che “è doveroso per le forze che sostengono la maggioranza, mettere a tacere le strumentalizzazioni, la falsa informazione e le mistificazioni dolose cui questa vicenda ha dato origine. La polemica scaturita dalla decisione di partecipare al bando per poter ospitare un centro del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) a Gubbio, è pretestuosa – dicono –  e lo si evince facilmente dai termini utilizzati. Si parla di “migranti”, termine più gentile del desueto “clandestini”, ma che non fa opera di verità. Chi parla di migranti, ha scelto di soffiare sul fuoco, alimentando opinioni pregiudiziali – quando non apertamente xenofobe – senza conoscenza dei fatti”.

La maggioranza Stirati ricorda che “il rifugiato (o il “richiedente asilo” sino all’eventuale respingimento della sua domanda) è chiunque – nel giustificato timore d’essere perseguitato per ragioni di razza, religione, cittadinanza, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per opinioni politiche – si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato. (Convenzione sui rifugiati, Onu 1951 e relative modifiche del 1967, recepita come legge dello Stato italiano nel 1954). Un “migrante” è invece chi decide di lasciare volontariamente il proprio paese per cercare lavoro e condizioni di vita migliori. Un migrante non è un perseguitato nel proprio paese e può far ritorno a casa in condizioni di sicurezza. Per rifugiati e richiedenti asilo lo Stato italiano ha costituito i bandi Sprar che – a differenza dei Cda o dei Cara (Centri di accoglienza e Centri di accoglienza per richiedenti asilo), non si occupano di prima accoglienza, ma di integrazione di persone singole e/o famiglie aventi le qualifiche di rifugiati o richiedenti asilo appunto”.

La maggioranza di Palazzo Pretorio parla di “sostanziali dettagli” su cui “si è giocato in maniera spregiudicata.  La raccolta firme del Libero Comitato che – ad esempio – nel pdf protocollato e disponibile agli atti per tutti i cittadini, mostra un foglio su cui è riportata la dicitura “Petizione contro centro accoglienza migranti”, con tanto di firme al seguito, ne da evidenza. Cosa si è proposto di firmare ai cittadini una petizione per un Consiglio comunale aperto? Oppure altro? Si soffia sul fuoco della paura, esasperando un clima avvelenato dalla crisi economica, nel tentativo di dare vita a una guerra tra poveri, in cui le istanze apparentemente “apartitiche” di un comitato di cittadini, citano il refrain di una specifica parte politica, presente in consiglio comunale”.

Viene poi posto un elenco di punti per fare chiarezza maggiore sulla vicenda: “Nell’eventualità che Gubbio vinca il bando, il 95% della spesa (€562.661,76) sarà finanziato dal Ministero dell’Interno, il restante 5% dal Comune di Gubbio con la messa a disposizione di spazi per forza-lavoro dei dipendenti. Inoltre questo porrà Gubbio al riparo da eventuali, ulteriori arrivi, decisi d’imperio dalla Prefettura; I soggetti già presenti poi sul territorio, e in possesso dello status di rifugiato politico o titolari di protezione internazionale, verranno riassorbiti nelle nuove strutture Sprar. A tal proposito sono state individuate unità immobiliari per massimo 7 persone per evitare il rischio “ghettizzazione”; Il soggetto individuato tramite bando, a cui sono stati invitati tutti i soggetti del terzo settore, gestori di Sprar umbri, è una Ats (Associazione temporanea di scopo) di cui fanno parte le Onlus: Arcisolidarietà Ora d’Aria (capofila), Cooperativa Sociale Perusia, Cooperativa Sociale Famiglia e Lavoro, Cooperativa Sociale Famiglia Nuova. Inoltre, sarà possibile impiegare, dopo corsi di formazione e riqualificazione, le persone ospitate nello Sprar per lavori socialmente utili o di volontariato, siano essi promossi dall’Ente o da associazioni di volontariato; Il bando corrisponde ai criteri di selezione imposti dal ministero che prevede di avvalersi di enti attuatori con pluriennale e consecutiva esperienza nella presa in carico di richiedenti e titolari di asilo o protezione umanitaria. Abbiamo letto a più riprese che sarebbero stati favoriti “gli amici”, o “i soliti noti”, in nome di una presunta contiguità politica. Illazioni gratuite da chi non ha nessuna soluzione o proposta”.

“Le tasse dei cittadini  italiani – continuano – servono anche all’attuazione di politiche di accoglienza dei rifugiati sottoscritte dal nostro paese con l’Europa e che non è possibile inoltre “destinare quei soldi per gli italiani in difficoltà. Altra cosa sono la cattiva gestione dei fondi, quando non l’elusione o l’evasione, come accaduto con gli italianissimi protagonisti dei fatti di “Mafia Capitale”. Come pure avviene con gli italianissimi criminali che sfruttano gli immigrati nella piana di Rosarno o a Castel Volturno, per portare in tavola le primizie che mangiamo tutti i giorni”.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.