Perugia, Barberini e Bassetti visitano la Residenza protetta “Fontenuovo”

PERUGIA – La storica Residenza Protetta “Fontenuovo” di Perugia (via Enrico dal Pozzo 61) – da oltre 130 anni al servizio degli anziani e delle loro famiglie, struttura-fiore all’occhiello della Chiesa perugina nell’ ambito socio-sanitario – lunedì 10 luglio, alle ore 11, sarà visitata dall’assessore regionale alla sanità e al welfare Luca Barberini e dal cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei. In particolare, il cardinale e l’assessore, visiteranno il Nucleo Alzheimer della Residenza Protetta inaugurato lo scorso 16 dicembre dalla presidente della Regione Catiuscia Marini che, in quella occasione, ha auspicato come «il nucleo Alzheimer di “Fontenuovo” possa diventare un modello da esportare ed estendere in tutta l’Umbria».

L’obiettivo del Nucleo è fornire alle persone affette da demenza moderata–severa associata a disturbi del comportamento, un ambiente protesico costituito da modifiche ambientali, da personale appositamente qualificato e da attività mirate. La finalità della cura, erogata all’interno del Nucleo Alzheimer, è volta non tanto alla risoluzione completa dei disturbi del comportamento quanto a gestire l’“ambiente”, che si crea attorno alla persona affetta da demenza. Il progetto sperimentale è tuttora in corso ma, osservando i dati dei monitoraggi a 3 e 6 mesi si può evincere come le modifiche ambientali e la presenza di specifici programmi diminuisca la necessità di uso di psicofarmaci e della contenzione, e migliori il benessere degli ospiti e la partecipazione alle attività.

La realizzazione di questo importante progetto, che testimonia quanto la Residenza “Fontenuovo” sia all’avanguardia e attenta alle necessità sanitarie dei suoi ospiti, è un

 

 

 

concreto gesto, come afferma il cardinale Bassetti, «di attenzione nei confronti di quelle persone che papa Francesco ci spinge a non considerare scarti, ma a fare loro posto con assoluto rispetto e concreta considerazione per la loro fragilità e dignità».

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