Perugia, Bassetti inauguirerà l’Emporio Caritas “Divina Misericordia” il 13 marzo

PERUGIA – «Sotto la spinta di moltissime persone e famiglie in difficoltà, che da più di quaranta anni stiamo tentando di amare e che in questi ultimi anni si sono moltiplicate, Dio ci ha ispirato a fare qualcosa di più e di meglio. Questi fratelli in cui si rispecchia di più il volto sofferente di Cristo, chiedono cibo, vestiti, lavoro, casa, denaro per pagare le utenze domestiche, gli studi dei figli, le cure mediche, l’affitto … Abbiamo tentato di rispondere al meglio a queste richieste di aiuto, ma sempre ci siamo accorti che è insufficiente e a volte poco dignitoso. Così nel settembre 2014 nasce l’idea – mediata da esperienze già in atto anche in Diocesi – di un Emporio Caritas nella nostra Zona pastorale». Così don Claudio Regni, parroco moderatore dell’Unità pastorale di San Sisto-Sant’Andrea delle Fratte-Lacugnano della II Zona pastorale dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, nell’apprestarsi a inaugurare, domenica 13 marzo, alle ore 15.30, l’Emporio Caritas dedicato alla “Divina Misericordia”, ubicato in via Sacconi 27 (la prima traversa a sinistra di via Penna venendo da San Sisto). All’evento interverranno il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia Carlo Colaiacovo, diversi rappresentanti delle Istituzioni civili e religiose e i numerosi benefattori che con il loro contributo hanno permesso la realizzazione di questo Emporio. Si tratta del secondo attivato a Perugia, il primo è stato inaugurato nel settembre 2014 presso il “Villaggio della Carità-Sorella Provvidenza” al quale si rivolgono le famiglie in difficoltà delle parrocchie di Perugia città.

Un’opera di carità che aiuterà 300 famiglie in difficoltà accolte da 80 volontari ben formati.

L’Emporio “Divina Misericordia”, una delle opere segno diocesane del Giubileo Straordinario voluto da papa Francesco, accoglierà inizialmente 300 famiglie, un terzo delle quali italiane, dei quartieri e centri abitati dei Comuni di Perugia e Corciano che insistono nella II Zona pastorale dell’Archidiocesi. Queste famiglie saranno accolte da 80 volontari, che hanno già svolto un periodo di formazione-gestione con corsi sulla sicurezza sia negli ambienti di lavoro che in ambito alimentare, molto motivati ed entusiasti del servizio che andranno a svolgere dal 14 marzo, giorno in cui aprirà l’Emporio. Per accedervi le persone in difficoltà, dopo un colloquio con gli operatori Caritas dei Centri di Ascolto parrocchiali, avranno una card con punti a scalare, che consentirà loro di usufruire del servizio per un periodo di tre mesi rinnovabile massimo due volte in un anno per un totale di nove mesi di accesso all’Emporio. Questo consente ai Centri di Ascolto Caritas di fare un percorso di accompagnamento della famiglia verso un’autonomia, così da essere stimolata a darsi da fare, affinché quest’aiuto non diventi puro assistenzialismo.

«Un ruolo non secondario – spiega il diacono Giampiero Morozzi, responsabile dell’Emporio –, sarà svolto dai volontari. La loro numerosa partecipazione è un segno di misericordia, sensibilizzati nello svolgere questo importante servizio proprio dall’Anno Santo della Misericordia mettendo in pratica le esortazioni giubilari, come il farsi carico del prossimo offrendo anche parte del proprio tempo. Il numero dei volontari è destinato a crescere – prosegue il diacono – e c’è tanto entusiasmo anche tra i parrocchiani, perché quest’opera, attuata nella massima trasparenza, è vista come un sostegno concreto alle famiglie in difficoltà sostenute a superare il momento difficile anche attraverso una “pedagogia della carità”, che è la finalità stessa dell’Emporio, lungi dall’alimentare mero assistenzialismo».

Come si presenta l’Emporio e i costi di realizzazione sostenuti da tanta generosità.

Quest’Emporio si sviluppa su una superficie di circa 500 mq, di cui 100 mq comuni a tutti gli Empori Caritas di Perugia-Città delle Pieve per lo stoccaggio dei prodotti (altri due saranno attivati a breve a Marsciano e a Ponte San Giovanni). Adiacente all’ingresso è stata realizzata una sala per l’accoglienza delle famiglie, dalla quale si accede ai servizi e al vano scala che porta al piano superiore dove si trovano le salette di ascolto per la valutazione delle richieste di accesso all’Emporio e gli uffici di direzione. L’area riservata all’esposizione dei prodotti con scaffali in metallo, frigo per surgelati e “casse” è di circa 150 mq, più la zona “scorte” con cella frigorifera e un piccolo laboratorio adibito alla trasformazione delle materie prime per complessivi 80 mq.

Le prime comunità parrocchiali che hanno aderito al progetto dell’Emporio “Divina Misericordia” sono quelle di San Sisto-Sant’Andrea delle Fratte-Lacugnano, Castel del Piano-Pila-Bagnaia, Olmo-Ellera-Chiugiana-Fontana, San Mariano-Girasole, Solomeo, Mugnano-Fontignano. Un progetto che per la sua realizzazione sono stati spesi 170mila euro, di cui 72mila per i lavori di adeguamento locali e 98mila per l’acquisto di generi di prima necessità alimentari e per l’igiene intima e della casa per un totale di circa 70 prodotti. Oltre alla Caritas italiana e diocesana, la principale Istituzione che ha sostenuto i costi dell’attivazione dell’Emporio è stata la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Non sono mancati neppure numerosi privati benefattori, che hanno riconosciuto lo scopo umanitario-solidaristico dell’opera, ad iniziare dal proprietario del capannone dove è stato allestito l’Emporio, che ha contenuto il prezzo d’affitto, e alla persona che si è offerta di pagarlo mensilmente senza far pesare questa spesa sul bilancio di gestione dell’Emporio. Inoltre, quattro tecnici hanno lavorato gratuitamente per la progettazione e direzione dei lavori a norma di legge, come anche una decina di ditte del territorio hanno prestato la loro opera in parte gratuita. Insomma, tanta solidarietà e condivisione hanno permesso di realizzare in un breve periodo di tempo un servizio di carità della Chiesa locale, che «inizialmente non aveva raccolto molto entusiasmo – commenta il parroco don Claudio Regni –, ad iniziare da noi sacerdoti preoccupati per le spese che avremmo dovuto affrontare, ma non contrari al progetto dell’Emporio che oggi vede la luce con l’aiuto della Divina Provvidenza».

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.