Perugia, inaugurata la prima “Scuola senza zaino”

PERUGIA – Inaugurata la prima scuola senza zaino. Il progetto è partito alla primaria Bonucci di Ponte Felcino e hanno aderito anche città come Todi, Massa Martana, San Giustino, Montecastrilli. All’appuntamento hanno preso parte la professoressa Daniela Pampaloni, fondatrice del progetto e oggi Responsabile Nazionale della Rete Senza Zaino, Antonella Gambacorta per l’USR Umbria, Francesca Pascolini dell’Università di Perugia, l’Assessore regionale Antonio Bartolini, gli assessori comunali Edi Cicchi e Diego Dramane Waguè, insieme anche al Presidente del Consiglio Comunale Leonardo Varasano, il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Maria Pia Serlupini e i genitori. I bambini delle classi prime Scuola Senza Zaino hanno arricchito l’incontro con una esibizione canora, accompagnati dall’orchestra composta da altri alunni della scuola.

Togliere lo zaino è un gesto reale: gli studenti delle scuole sono dotati di una cartellina leggera per i compiti a casa, mentre le aule e i vari ambienti vengono arredati con mobilio funzionale e dotati di una grande varietà di strumenti didattici sia tattili che digitali.  Ma togliere lo zaino ha anche un significato simbolico, poiché vengono realizzate  pratiche e metodologie innovative, in relazione a tre valori a cui ci si ispira: la responsabilità, la comunità e l’ospitalità. Partito nei primi anni 2000 -come hanno ricordato la dirigente scolastica Marta Boriosi e la dottoressa Daniela Pampaloni, nella cui scuola, in provincia di Pisa il progetto è stato ideato- il progetto vede oggi 145 istituti aderenti per oltre 200 plessi scolastici e oltre 50 “in lista di attesa”, che stanno lavorando per entrare in tutta Italia.

Si tratta di realizzare una scuola diversa da quella tradizionale. Laddove, infatti quest’ultima è normalmente  impostata sull’insegnamento trasmissivo e standardizzato impartito nei tipici ambienti definiti cells & bells (celle e campanelle), unidimensionali, dove le aule sono ammobiliate con le consuete file di banchi posti di fronte ad una cattedra, cui fanno da riscontro atri e spazi connettivi, la Scuola senza Zaino è più ospitale e aperta. Il che implica un impegno di cambiamento non solo materiale. “Per questo -ha tenuto a precisare la dirigente Boriosi- voglio ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo cambiamento, a partire dai genitori che ci hanno speso soldi e tempo, ai privati che ci hanno aiutato, agli insegnanti che ci hanno creduto e hanno sostenuto e sostengono questo nuovo modo di fare scuola”. E tuttavia l’ospitalità implica non solo costruire ambienti belli ed amichevoli, ma anche accogliere le diversità, far sì che ciascuno diventi responsabile per i propri e gli altrui talenti, originalità, bisogni e in generale per il precorso di crescita e di apprendimento.

La responsabilità e l’ospitalità, infine, si aprono alla costruzione della scuola come comunità, luogo di condivisione, di cooperazione e co – costruzione del sapere. (www.senzazaino.it) Proprio su questi concetti si è incentrato l’intervento dell’Assessore comunale Edi Cicchi che ha sottolineato “quanto i bambini ci facciano riflettere sulle nostre responsabilità nei loro confronti e nei confronti del bene comune” e “quanto sia determinante far crescere i nostri ragazzi nel confronto con gli altri e nella socialità.” Un ringraziamento particolare ai genitori lo ha voluto riservare anche l’Assessore Wagué. che ha ricordato il loro forte impegno per migliorare la scuola. “Quando è partito questo progetto, un anno e mezzo fa circa -ha detto- ci siamo messi a disposizione della dirigente e della scuola, compatibilmente con le risorse disponibili, ma i genitori hanno davvero dato l’esempio di quello che un cittadino può fare per la comunità, con un attivismo che oggi più che mai è importante.” Per il Presidente del Consiglio comunale di Perugia Varasano la Scuola senza Zaino rappresenta un modello che sa ben coniugare tradizione e innovazione, stimolando la curiosità, il senso di responsabilità, le competenze e l’apprendimento. “E’ un modello che ci permetterà -ha spiegato- di avere in futuro cittadini consapevoli, che saranno la migliore testimonianza dell’aver centrato oggi i nostri obiettivi di educatori”. Apprezzamenti al progetto anche dall’Assessore regionale Antonio Bartolini, che ha sottolineato la necessità di reperimento di risorse comunitarie per riuscire a portare avanti un progetto così importante, che anche in Umbria si sta ampliando sempre di più e dall’Ufficio Scolastico Regionale, che per bocca della dott.ssa Gambacorta, ha sottolineato come si tratti di un processo di cambiamento che nasce dal basso, dalle stesse scuole, dagli insegnanti e dirigenti scolastici. Infine, la Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Serlupini ha tenuto a sottolineare, tra le altre cose, quanto importante sia il “patto educativo” tra scuola e famiglia, per la condivisione e la realizzazione di un progetto comune per i bambini di oggi, uomini e donne del futuro.

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