Perugia, l’assessore Cecchini avvia l’iter di riforma delle legge regionale sulla caccia e sul calendario: “Non cambiamo”

PERUGIA – L’assessore regionale alla Caccia, Fernanda Cecchini, ha riunito la Consulta faunistico venatoria regionale e ha illustrato quali saranno le prossime tappe della sua attività. Tra le priorità adeguare la legge regionale sulla protezione della fauna selvatica e il prelievo venatorio e i regolamenti attuativi, rendendola coerente con il riordino delle funzioni tornate in capo alla Regione dopo la riforma delle Province, e allo stesso tempo procedere con la già programmata riforma degli Atc, gli Ambiti territoriali di caccia.

“Da quanto emerge dai primi dati – ha sottolineato l’assessore – nel 2015 si è invertita la tendenza negativa ed è tornato a crescere in Umbria il numero dei cacciatori. A febbraio conosceremo le cifre esatte di un settore che nella nostra regione coinvolge migliaia e migliaia di persone e al quale ci rivolgiamo con attenzione, disciplinandolo e svolgendo le funzioni di programmazione nel rispetto della conservazione e ricostituzione del patrimonio faunistico, del riequilibrio ecologico e della salvaguardia delle produzioni agricole”. Il percorso di revisione della legge regionale inizierà la prossima settimana dalla Giunta regionale. “Un percorso di riforma complessiva – ha rilevato – che intendiamo portare a compimento entro la prima metà dell’anno e in cui la Consulta venatoria può svolgere un ruolo importante. Per questo è intenzione della Regione convocarla periodicamente per l’esame delle proposte di modifica, ma auspichiamo che il confronto avvenga anche fra le stesse associazioni venatorie affinché possano formulare proposte e suggerimenti il più possibile condivisi”.

La Consulta regionale ha esaminato anche la situazione che si è venuta a creare con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri con cui alla Regione Umbria e ad altre Regioni è stato chiesto di modificare il termine previsto per la chiusura della caccia alle specie cesena, beccaccia e tordo bottaccio anticipandolo dal 31 al 20 gennaio. “La Regione Umbria – ha ribadito l’assessore – ha deciso anche stavolta, come abbiamo fatto per la passata stagione venatoria, di non modificare il proprio calendario venatorio e la decisione definitiva sarà presa quindi con decreto del Governo. Lo abbiamo fatto per principio – ha specificato – e ribadiremo al tavolo nazionale le posizioni già espresse ripetutamente: al Governo chiediamo di attivarsi in sede europea  per  una effettiva uniformità di applicazione dei provvedimenti in materia, almeno rispetto a quei Paesi come Spagna, Francia e Grecia con caratteristiche simili al nostro per ecosistemi e clima e dove la caccia alle tre specie oggetto di diffida in Italia è consentita anche oltre il 31 gennaio”.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.