Regione, ok dalla Prima commissione alla risoluzione su politiche europee

PERUGIA – La Prima commissione dell’Assemblea legislativa, presieduta da Andrea Smacchi, ha approvato all’unanimità la proposta di risoluzione contenente dubbi e osservazioni della Regione Umbria sulla “Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente le procedure di notifica dei regimi di autorizzazione e dei requisiti relativi ai servizi del mercato interno”. L’atto andrà in Aula nella prossima seduta e avrà come relatore il presidente Smacchi.

La Proposta di direttiva, è stato spiegato durante i lavori della Commissione – secondo quanto riferisce un comunicato della Regione – nasce dalla costatazione da parte della Commissione europea che l’attuale procedura di notifica non si è dimostrata adeguata ad evitare discriminazioni nel settore dei servizi. Per questo l’Europa vorrebbe introdurre paletti più stringenti per gli Stati, proponendo che qualsiasi disposizione che introduca nuovi requisiti o regimi autorizzatori debba essere notificata alla Commissione europea almeno tre mesi prima della sua adozione. A partire dalla notifica ricevuta viene condotta una consultazione di tre mesi con gli altri Stati membri e la Commissione. L’attuale procedura di notifica, che è molto più snella, non pregiudica la possibilità per lo Stato notificatore di adottare la disposizione in questione.

Per i commissari – prosegue il comunicato – la proposta di direttiva introdurrebbe una procedura di notifica con un forte impatto sull’iter di approvazione di leggi, regolamenti ed atti amministrativi statali e regionali, allungando inevitabilmente i tempi di approvazione dei provvedimenti.
Per questo le misure introdotte dalla direttiva non appaiano proporzionate all’obiettivo di prevedere una procedura di notifica più efficace: lo strumento sembra eccessivo rispetto allo scopo che si propone di raggiungere. Anche Emilia Romagna, Abruzzo e Puglia (e le Marche sono sulla stessa strada) hanno sollevato dubbi sulle modifiche che la proposta di direttiva introduce nel regime di notificazione, rilevando una possibile violazione del principio di proporzionalità, visto l’incidenza della nuova procedura di notifica sul processo di formazione legislativa nazionale e regionale.

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