Scuola Umbra di Pubblica Amministrazione, Naticchioni: “L’obiettivo è essere un centro di riferimento anche per le altre regioni”

PERUGIA – Un centro d’eccellenza, che dovrà diventare un polo di attrazione anche per il territorio circostante. Questo il futuro della Scuola Umbra di Pubblica Amministrazione, illustrato dall’amministratore unico Alberto Naticchioni, ascoltato in audizione nella Prima commissione dell’Assemblea legislativa all’inizio di una serie di audizioni con i vertici delle società partecipate ed enti strumentali della Regione. L’attività della scuola, come è stato spiegato, guarda all’innovazione ed è rivolta in particolare al personale e agli amministratori, con l’obiettivo di rendere più efficiente la PA, per fornire risposte celeri e appropriate ai cittadini. Il bilancio di previsione annuale ammonta a 3milioni 896mila euro e nel 2015 sono stati registrati oltre oltre 18mila partecipanti ai corsi e fornite 11mila ore di formazione. Naticchioni ha spiegato che la Scuola umbra di amministrazione pubblica è stata istituita con legge regionale “24/2008” che trasforma l’originale associazione, costituita negli anni ’90 dalla Provincia di Perugia, in un Consorzio pubblico di cui fanno parte la Regione Umbria (40%), le Province di Perugia e Terni, Università di Perugia, Università per Stranieri,Arpa, Cal, Adisu, Istituto zooprofilattico, Agenzia forestale.

Sono oltre cento le convenzioni attivate con i Comuni dell’Umbria ed anche di regioni limitrofe. Approvato lo scorso 28 aprile il conto consuntivo 2015, con 947mila euro avanzo, accumulati negli anni. Il bilancio previsione annuale ammonta a 3milioni 896mila euro. “L’attività del Consorzio – ha sottolineato l’amministratore della Scuola – ha contribuito a ridurre e razionalizzare i costi complessivi della formazione della PA umbra. La scuola nasce con finalità ben precise, puntando cioè sull’innovazione e formazione personale e amministratori con l’obiettivo di rendere più efficiente la PA per fornire risposte celeri e appropriate ai cittadini. Oltre a una formazione di carattere generale, è stata attribuita alla Scuola anche quella legata al piano sanitario regionale; gestiamo inoltre da sei anni la scuola di specializzazione triennale per medici di medicina generale e nel novembre scorso abbiamo attivato il sedicesimo corso. Gestiamo poi la delega per la formazione della polizia locale. Attività strategica è poi quella relativa al digitale, cui è legata una parte strategica della riforma della PA che dovrà garantire trasparenza e favorire la legalità. Formazione quindi – ha aggiunto Naticchioni – come contributo al cambiamento e per rilanciare e qualificare l’attività degli enti. Prestiamo una grande attenzione ai piccoli comuni ai quali cerchiamo di assicurare attività gratuite di aggiornamento, come pure alle Ipab e alle Comunanze agrarie. Attualmente la Scuola ha 13 dipendenti, il sottoscritto amministratore unico, dipendente regionale in aspettativa e sette collaboratori su progetto. Nel 2015 abbiamo registrato oltre oltre 18mila partecipanti ai corsi, e fornito 11mila ore di formazione. Nel passato si è investito molto per la formazione e aggiornamento di insegnanti ed educatrici degli asili nido, sia pubblici che privati, come pure per giovani amministratori sui temi della finanza pubblica, un’iniziativa questa molto apprezzata anche a livello nazionale.

La Scuola ha poi partecipato alla fase preparatoria della legge regionale sulle politiche giovanili; sostenuto la costruzione del piano sociale regionale e quello sulla prevenzione. Messe in campo poi attività legate alla europrogettazione, insieme a Seu, per conoscere e sfruttare le opportunità offerte dalle politiche europee. Uno dei punti di maggior impegno della Scuola riguarda riguarda il complesso delle azioni previste nel programma dell’AGENDA DIGITALE, questione strategica che riguarda tutta la pubblica amministrazione. Stiamo investendo molto su questo piano, offrendo occasioni di confronto e formazione tra i soggetti pubblici impegnati, per scambiare esperienze e buone pratiche. Nell’elaborazione della programmazione annuale si parte da una attenta analisi dei fabbisogni, procedendo poi a verifiche ed eventuali aggiustamenti. Altri punti prioritari di intervento sono quelli legati all’attuazione dei decreti attinenti la legge di riforma della PA, quelli relativi alla nuova normativa prevista nel Codice degli appalti e la trasparenza. Per quanto riguarda la SANITÀ è stato recentemente approvato il nostro programma che prevede 4 macro aree su cui attuare formazione e aggiornamento: prevenzione; miglioramento delle performance; comunicazione e relazione interna; sanità digitale.

Rispetto al comparto sanità raccolgo e faccio mio l’auspicio contenuto in un odg approvato dall’Assemblea legislativa in cui si indicava la necessità di una integrazione tra le attività formative di Asl, Aziende sanitarie e Scuola Umbra. Assumono rilievo le convezioni e le intese avviate con vari ordini professionali regionali per le attività previste dalla normativa sulla formazione obbligatoria per gli iscritti. Per alcuni di questi ordini che hanno rapporti professionali con i pubblici uffici risulta estremamente produttivo confrontarsi con funzionari e dirigenti pubblici nelle attività di aggiornamento su nuove normative e procedure. Sarebbe poi utile che si potessero creare le condizioni per mettere in rete, da un punto di vista regionale, le attività formative svolte da altri enti come ad esempio il Centro studi di Foligno, Villa Montesca a Città di Castello, Villa Fabri a Trevi.

Alle domande del presidente Smacchi al rapporto con Umbria digitale e sulle prospettive di ulteriore qualificazione della Scuola, Naticchioni ha risposto che ancora non sono stati attivati progetti comuni, anche se “è auspicabile l’avvio di una interlocuzione”. Rispetto al “salto ulteriore di qualità”, l’Amministratore ha spiegato che la strada scelta è quella di “lavorare con le regioni limitrofe, che non hanno enti simili e proseguire con le attività nazionali relative al management sanitario, già avviate da tempo con i corsi di formazione e aggiornamento per direttori generali e dirigenti di strutture. Necessario perciò che i soci continuino a investire su queste attività, per interpretare appieno quelle esigenze di innovazione e cambiamento che, soprattutto nella PA, sono necessarie”.

Il capogruppo del M5S, Andrea Liberati, ha sottolineato la “distanza siderale tra l’alto livello delle attività della Scuola e l’esperienza quotidiana che il cittadino ha della bassa qualità del servizio pubblico così come viene attuata, a cominciare dagli approcci relazionali. Importante, quindi, pensare ad attività di formazione volte anche a qualificare le modalità di comunicazione e relazione tra dipendenti pubblici e cittadini nei vari settori di intervento”. A questo proposito, Naticchioni ha spiegato che esperienze in tal senso sono state attivate nel passato e sono in programma in considerazione della centralità che l’aspetto relazionale ha nelle attività della PA nelle quali “deve essere sempre posto al centro il cittadino”.

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