Sfilata di moda con gli “artisti” della Comunità Capodarco di Perugia

PERUGIA – Tanti gli applausi del folto pubblico per la sfilata di moda che si è svolta venerdì 29 marzo nel Sala delle Colonne della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Un successo per la originalità dei capi, la bravura di modelle e modelli in passerella, il video, la musica e le luci di un defilé davvero insolito. Perché a decorare e rendere unici pantaloni, borse shopper, magliette ed altri capi ed accessori sono state una quarantina di persone con disabilità psichico-fisica, ospiti della Comunità Capodarco di Perugia Onlus. Gli “artisti”, come li ha definiti la presidente della Comunità, Francesca Bondì. E gli applausi sono diventati ancora più calorosi quando loro, gli “artisti”, uomini e donne di tutte le età, sono sfilati in passerella, sorridenti e felici, con modelle e modelli, e con Roberta Marcagnani e lo stilista Marco Dell’ Oglio che hanno accompagnato e monitorato il loro lavoro nei laboratori della Comunità. A fornire i capi di abbigliamento è stata la maison “Idea Mode” di Cannara, nell’ambito del progetto “Coloriamo la vita”, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia per l’inclusione socio-lavorativa dei disabili. 

     Pantaloni, magliette e giubbotti che gli “artisti” della Comunità Capodarco, con i loro pennarelli colorati, hanno reso capi unici, di uno stile di moda informale, giovanile e un po’ casual, ma anche elegante. Per un evento curato con grande professionalità dalla stylist Linda Boranga, il make-up artist Graziano Giommaroni, il fotografo Lorenzo Montagnoli e dalla video maker Letizia Mezzanotte. Capi ed accessori saranno presentati in un catalogo e potranno essere visti, personalizzati ed acquistati presso la Comunità Capodarco di Perugia. Per una iniziativa che vuole crescere – ha detto la presidente Francesca Bondì – “per unire il sociale con il mercato. Con un percorso di valenza terapeutica che potrà avere anche risvolti economici, favorendo l’inserimento occupazionale delle persone con disabilità psico-fisica, coniugando così etica, estetica e logica di mercato”.  “La Fondazione – ha detto Daniela Monni, componente del suo consiglio di amministrazione – crede molto in progetti di sostenibilità come questo per la crescita del territorio”. L’auspicio è infatti quello di giungere anche alla creazione di start-up, “per rendere il sociale spendibile”, come ha sottolineato la presidente della Comunità, Francesca Bondi. Perché – ha aggiunto – “il sociale non può restare una nicchia”. Per questo –  ha detto tra gli applausi – “cercasi imprenditori sognatori ed un po’ pazzi come noi”. 

      Roberta Marcagnani, responsabile operativa del progetto “Coloriamo la vita”, ha illustrato le modalità e lo spirito del lavoro fatto nei laboratori della Comunità. Nelle case di moda – ha spiegato – è lo stilista a dettare le regole del modello. “Noi abbiamo rovesciato le regole. Ogni segno, ogni linea con cui sono stati decorati questi capi unici ed irripetibili è una storia, un racconto. Frutto di un lavoro in cui ciascuno si è espresso in piena autonomia”. “Nel nostro territorio – ha detto l’assessore comunale ai servizi sociali, Edi Cicchi – stanno fiorendo tanti progetti. C’ è voglia di misurarsi, di operare tutti insieme, terzo settore, no profit, filantropia, servizi pubblici. E questa  è la strada giusta per lavorare sui temi della disabilità in maniera diversa”. 

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Comunità Capodarco di Perugia: che cosa è

     Ufficialmente costituita nel 2000, in seguito alla divisione territoriale della Comunità di Capodarco dell’Umbria, la comunità di Perugia opera sin dal 1979, gestendo strutture di accoglienza per persone con disabilità fisica e psichica e per persone svantaggiate. Dal gennaio 2005 è stata ufficialmente riconosciuta come centro socio-riabilitativo-educativo-diurno. L’assistenza viene erogata in base a programmi riabilitativi personalizzati, particolarmente attenti alle aree delle autonomie, dell’inserimento lavorativo e a tutti quei bisogni affettivo-relazionali che chi vive il disagio porta con sé. E’ previsto un intervento organico con le famiglie, attraverso la condivisione di alcune esperienze mirate e la possibilità di ascolto e accoglienza, sia con intento formativo, sia finalizzate all’elaborazione della sofferenza. La Comunità di Perugia ha inoltre iniziato una collaborazione con le istituzioni scolastiche, gli enti di formazione e con gli altri centri riabilitativi del territorio. Inoltre collabora all’accoglienza nelle proprie strutture dei ragazzi “messi in prova” dal Tribunale per i Minori.

Centri Diurni a carattere socio-riabilitativo-educativo

– Centro socio riabilitativo educativo “La Collina”, via Strada di Prepo 202 – 06129 Perugia, tel. 075 5004309. Responsabile: Claudio Bono.

Centro diurno di via Caprera 23 – 06100 Perugia. Responsabile: Tiziana Marini (marinitiziana@virgilio.it, tel. 075 5004993).

Centro diurno di via Petrarca, 9 – 06100 Perugia, tel. 075 5838074. Responsabile: Marcello Cuneghi.

Altre sedi

– Comunità Alloggio “Casamia” via Strada di Prepo, 202 (PG), tel. 075.8423194 Responsabile: Mauro Ciuffini.

– Famiglia-comunità “Dopo di noi” via del Nibbio 18 – 06129 Perugia, tel. 075 35461. Responsabile: Concetta Cappelli.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI: FRANCESCA BONDI tel. 0755051056; 3394781295