Perugia, Protezione civile impara il linguaggio dei segni, oggi il gruppo Perusia festeggia dieci anni

PERUGIA – “La Protezione civile lascia un segno” è il titolo di un progetto sviluppato su iniziativa dei volontari di Protezione civile, anche facendo tesoro delle loro esperienze di gestione delle emergenza, come il dopo terremoto dell’ Aquila. Soprattutto in queste situazioni, in cui spesso occorrono azioni immediate, il confronto con i cittadini a cui prestare soccorso deve essere il più chiaro ed esaustivo possibile. Talvolta ciò non è facile, soprattutto in presenza di persone che presentano caratteristiche specifiche o forme di disabilità, come, per esempio, i non udenti.

Diventa allora necessario sviluppare conoscenze adeguate (in questo caso, la lingua dei segni) per essere in grado di portare aiuto nel modo più efficace superando equivoci, incomprensioni  e disorientamenti.

Il progetto ha quindi lo scopo di mettere i volontari nelle migliori condizioni di operare anche con persone afflitte da sordità, permettendo loro di capire e farsi capire. Nasce dal Gruppo comunale perugino “Perusia” e da quello dei volontari di Bastia Umbra, con l’ Ente Nazionale Sordi Onlus di Perugia (ENS) e la Associazione Interpreti di Lingua dei Segni Italiana dell’ Umbria (ANIOS).

Al di là delle questioni pratiche, il progetto tende a dare attuazione alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone disabili, adottata anche dall’ Italia, il cui fine è di proteggere e garantire identici diritti a tutte le persone con disabilità

“Abbiamo una alta considerazione del volontariato – ha detto il vice sindaco Urbano Barelli, presentando nei giorni scorsi l’iniziativa – che svolge funzioni importanti, come nel caso della manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree verdi. Siamo sempre disponibili, come Amministrazione comunale, ad incentivare le attività dei gruppi di volontariato ed a supportare il miglioramento dei livelli di intervento. Volontariato e protezione civile, poi, costituiscono insieme un abbinamento fondamentale nel prendersi cura della popolazione, sia nel caso dei grandi eventi sia nelle emergenze”.

Le attività di formazione previste da “La Protezione civile lascia un segno” sono articolate in un percorso  di avvicinamento alla lingua dei segni rivolto ai volontari (una decina di lezioni nel periodo settembre – dicembre); in seminari da svolgere sul territorio assieme agli appartenenti ad ENS e loro familiari e conoscenti (febbraio – marzo); in incontri conclusivi per operare una sintesi delle esperienze e valutare se realizzare un opuscolo riassuntivo (maggio).

Nello spirito del volontariato, l’intero progetto viene realizzato in modo assolutamente gratuito. Per l’eventuale stampa di materiali si farebbe ricorso ad uno sponsor privato.

Intanto il Gruppo Volontari di protezione civile “Perusia” compie dieci anni (fu fondato il 2004).

Oggi, a conclusione delle iniziative per celebrare l’ anniversario, ci sarà uno stand a Pian di Massiano (area accanto al bocciodromo, ore 16-19) con il fine di illustrare ai cittadini compiti e attività del Gruppo.

Tra l’ altro, verranno montare quattro tende ministeriali di tipo PI88 e sarà allestita una parete per impalcature allo scopo di illustrare l’uso delle imbracature e l’applicazione delle norme di sicurezza. Verrà approntata una dimostrazione con cani da soccorso. Si mostrerà infine l’uso di una motopompa idrovora e sarà distribuito uno schema per la gestione di una famiglia nelle prime 48 ore dell’emergenza.

La giornata è rivolta soprattutto a bambini, ragazzi e genitori, ma anche ai cittadini ed ai Volontari delle altre associazioni.

Il Gruppo “Perusia” è contattabile sui canali social twitter @protezionecivpg, e fb protezione civile comune di perugia.

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