Tagliate corse dei treni per Firenze e Roma. I pendolari umbri sul piede di guerra, sindacati contro la Regione.
Non basta la grana del viadotto Montoro per rendere drammatica la ripartenza dell’Umbria dopo l’emergenza sanitaria del Coronavirus. In queste ore si aggiunge anche quella del taglio dei treni regionali per Firenze e Roma. Diverse linee , molto frequentate dagli umbri, non sono state ripristinate e altre addirittura tagliate.Dal 14 giugno, i treni regionali veloci 3159 Firenze-Foligno e il 3162 Foligno-Firenze non saranno più in movimento, mentre quelli 2483,2487, 2327 saranno limitati ad Orte invece di arrivare a Roma Termini e conseguentemente i RR.VV.2324,2490 e 2492 partiranno dalla stazione di Orte anzichè da Roma Termini. Si parla, inoltre, di un ridimensionamento dei treni Roma-Ancona, Perugia-Roma e Romas-Terni. Insomma una vera débacle per i cittadini dell’Umbria. Uno sfacelo che isolerebbe completamente la nostra regione dal resto d’Italia. ” Altri disagi inaccettabili “, denuncia il comitato dei pendolari che chiede alla Regione e Trenitalia di fare chiarezza e ripristinare le corse esistenti. Contrarietà ad ogni ulteriore taglio è stata espressa da Cgil,Cisl e Uil. Tutelare i diritti degli umbri e quelli dei lavoratori , è il contenuto di una nota inviata alla Presidente della Regione Donatella Tesei da Fit-Cisl,Uilt-Uil, Filt-Cgil, Orsa Ferrovie e Fast-Slm. Poi arriva una bordata nei confronto dell’assessore regionale Melasecche. ” Colui – scrivono i sindacati – spesso ci biasima perchè non facciamo proposte chiare. Visto che mai come ora abbiamo la necessità di ripartire in forte connessione con le regioni limitrofe, proponiamo nessun taglio ai treni nel momento in cui stiamo entrando nella cosiddetta Fase 3. Eppure se le novità introdotte dagli accordi tra Regione e Trenitalia, per i cittadini umbri questa fase rischia di farci tornare indietro, al punto zero “. Poi la stoccata finale: ” Non è necessario tagliare i treni come deciso dall’Assessore Melasecche e dalla direttrice del Dpr Trenitalia”.