Morto per l’ecstasy, obbligo di dimora serale e notturna per il 19enne indagato
Obbligo di dimora serale e notturna. E’ questa la misura cautelare disposta dal gip di Rimini, Vinicio Cantarini, nei confronti del 19enne di Città di Castello indagato per la morte di Lamberto Lucaccioni deceduto dopo aver assunto ecstasy all’interno del Cocoricò. Discoteca citata anche nel dispositivo il giudice secondo cui il locale deve aumentare la vigilanza interna ma soprattutto deve porre una maggiore un’attenzione al reclutamento dei pr. Deve vigilare sulla scelta dei ragazzi che si occupano di promozionare, vendere i biglietti e fare le liste d’ingresso in discoteca.
Un’ordinanza severa dunque quella del gip Cantarini a proposito del Cocoricò, per cui resta ancora in ballo il
provvedimento amministrativo che dovrà adottare il questore Maurizio Improta sulla scorta della documentazione raccolta dai carabinieri di Riccione circa gli interventi degli ultimi dei anni.
Intanto un altro ragazzo di 17 anni è stato ricoverato in pericolo di vita con il rischio che debba fare un trapianto di fegato. Anche lui ha preso Mdma (ecstasy) in una discoteca di Riccione. La notizia, data questa mattina da Il Giorno, è stata resa nota dalla Fondazione Ema-Pesciolino Rosso fondata da Giampietro Ghidini, il padre di Emanuele, morto a 16 anni, 20 mesi fa, tuffandosi di notte in un fiume vorticoso dopo aver assunto dell’Lsd.
“La sua mamma mi ha scritto che suo figlio ha capito ed imparato la lezione, ma c’è il rischio – ha scritto Giampietro sulla pagina facebook della Fondazione – che dovrà vivere tutta una vita da malato, ammesso che troverà il fegato da trapiantare”.
“E’ stata la mamma di questo ragazzo a scrivermi domenica – racconta Ghidini – per chiedermi di rendere pubblico quello che era successo al figlio dopo che aveva preso dell’Mdma in una discoteca di Riccione che si è poi scoperto essere il Cocoricò”.