Gubbio, presentazione del progetto di solidarietà ‘Fundacion Cristo de la Calle’

GUBBIO – Partono da Gubbio quattro diciottenni eugubine alla volta dell’Equador, per prestare la propria opera di solidarietà alla ‘Fundacion Cristo de la Calle’. Benedetta, Maria, Marta  e Giovanna  sono le giovani ragazze che,  dal 16 al 28  agosto, andranno dall’altra parte del mondo per aiutare i più deboli ed emarginati, invece di trascorrere vacanze spensierate in qualche amena località.  Per conoscere cosa faranno,  è convocato un INCONTRO / CONFERENZA STAMPA  domani  sabato 13 luglio alle ore 20.45 presso la Biblioteca Sperelliana con  CLAUDIA IBADANGO, fondatrice e coordinatrice dell’associazione ‘Fundacion Cristo de la Calle’  nata nel 1993 per aiutare i minori  abbandonati in strada nella città di Ibarra, ai confini con la Colombia, dove si vive in condizioni di povertà e sopruso pesantissime.  Claudia Ibadango,  madre di quattro figli,  coordina l’attività di tre case famiglia che attualmente accolgono e seguono 60 bambini e bambine. «  La città di Gubbio e la Diocesi sono storicamente legate alla  ‘Fundacion Cristo de la Calle’  – spiega Gianluca De Gennaro  –  tanto che anche  l’anno scorso e negli anni 2005 e 2006,  altri ragazzi e ragazze di Gubbio partirono per passare  periodi di 20/30 giorni a  lavorare insieme ai volontari dell’Ecuador. Ora l’obiettivo è portare a compimento un’azienda agricola intitolata ‘Finca Ciudad Gubbio’ (Fattoria Città di Gubbio), grazie all’impegno tra gli  altri di don Angelo Fanucci.  La  ‘Fondazione Cristo de la Calle’ è una associazione operante a livello nazionale e il cui lavoro, riconosciuto e sostenuto dal governo ecuadoriano, contribuisce al cambiamento e al miglioramento delle politiche pubbliche aventi come oggetto il benessere dei cittadini e lo sviluppo del Paese.  Come nel resto dell’Ecuador,  anche Ibarra,  capoluogo dell’Imbabura,  deve far fronte ai numerosi problemi che affliggono i gruppi meno integrati della comunità: disuguaglianze, violazione dei diritti umani, problemi familiari, delinquenza. Questo contesto  favorisce l’abbandono di bambini e adolescenti che, privati delle figure genitoriali, cadono nelle trappole del lavoro infantile o della vita di strada.  La nostra priorità è migliorare le condizioni di vita dei bambini  e adolescenti delle famiglie più vulnerabili e assicurare il benessere e la sicurezza dei minori, accogliendoli presso la Fondazione. Agiamo in maniera coordinata e strutturata, coinvolgendo i soggetti, istituzioni pubbliche e private e il Governo, assicurandoci che i minori  possano  vivere in un contesto familiare adeguato alle necessità, in grado di proteggerli ed educarli ».