Legge elettorale, il Pd prova a rimettere insieme i cocci

Il Pd prova a rimettere a posto i cocci intorno alla legge elettorale. Il capogruppo in consiglio regionale, Renato Locchi, ha convocato per venerdì mattina, 7 novembre, la riunione del gruppo dopo la rottura che si è consumata lunedì scorso alla presenza del segretario regionale, Giacomo Leonelli. Questa volta Leonelli non ci sarà, ma i nodi saranno tutti li, in particolare quello relativo alla rappresentatività dei partiti minori all’interno della maggioranza. Le posizioni sono nette tra chi sostiene che ci debba essere una corrispondenza tra voti e seggi con una percentuale minima di consensi pari al 3%. Una posizione che, però, cozza con quella di un’altra parte del Pd secondo cui per il bene comune è possibile assegnare i seggi anche a chi ha meno del 3%. L’obiettivo è di trovare un elemento di sintesi anche per allontanare le ombre dello spettacolo poco gratificante offerto lunedì dal Pd. Buon senso avrebbe voluto che i panni sporchi si lavassero in casa, ma la ricostruzione dettagliata della riunione di gruppo e certe esternazioni hanno consegnato l’immagine di un partito di maggioranza in difficoltà.

A incombere nella discussione spinosa sulla nuova legge elettorale c’è anche la questione delle candidature alle prossime regionali. L’Assemblea regionale che dovrebbe sancire la riconferma della Marini, inizialmente convocata per il 14 novembre è slittata al 17. Uno slittamento annunciato dal segretario Leonelli attraverso un tweet nel quale comunica che all’appuntamento sarà presente anche il vicepresidente del partito Lorenzo Guerini. Il nodo vero saranno le candidature a consigliere. Leonelli sarebbe pronto a scendere in campo a dispetto di quanti sostengono che l’arbitro non può fare anche il giocatore. Insomma il clima all’interno del Pd rimane piuttosto rovente.

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