L’UMBRIA E LA VITTORIA DI RENZI

di Pierluigi Castellani
La netta vittoria di Renzi alle primarie per la segreteria del PD impone al PD una forte accelerazione al cambiamento della sua struttura, del suo progetto di governo per il paese e della sua classe dirigente. Mentre è chiaro che cosa  si attende a livello nazionale e meno chiaro se questa sollecitazione al cambiamento verrà capita a livello regionale, ove il successo di Renzi è stato ancor più netto, avendo superato la soglia del 75% dei consensi. Che il vento del cambiamento abbia viaggiato sulle ali del consenso a Renzi  anche in Umbria  sembra evidente dal fatto che quasi tutta la cosiddetta nomenclatura, con alcune eccezioni, del partito e delle istituzioni  era schierata con l’avversario di Renzi e  cioè con Cuperlo.

Il deludente risultato di Cuperlo ed anche il non brillante risultato di Civati stanno ad indicare, che non solo una  nuova classe dirigente deve affacciarsi alla ribalta, ma anche che il popolo del PD dà un giudizio sulla politica regionale e degli enti locali, guidati dal centrosinistra, non del tutto soddisfacente rispetto alla crisi economica e della politica che stiamo vivendo. Anche in Umbria ci vuole un PD che riscopra le ragioni e le motivazioni che lo hanno fatto nascere e che si riconducono alla necessità di un cambio di passo sul modo di intendere il partito nel XXI secolo , che non può essere più come un partito stanco ed affaticato del secolo scorso, e nelle modalità di governo delle istituzioni, che non possono essere di mera occupazione.

Si è detto da tempo che la Regione deve alleggerirsi, essere soprattutto ente che legifera, che programma, che ha come obbiettivo principale quello di offrire servizi e di attuare pienamente le indicazioni contenute nell ‘ art. 16 dello Statuto, quello della sussidiarietà. Perché ancora l’apparato delle partecipazioni non è stato dimagrito ? Perché le società partecipate dagli enti locali non sono state dismesse o vendute ? E’ giusto che il pubblico si occupi dell’acqua e dei trasporti pubblici e scolastici, ma deve occuparsi anche del trasporto turistico ed altro ancora ? La spesa pubblica va riqualificata e va rinnovata soprattutto la politica. Deve diminuire anche in Umbria il ceto politico, che vive solo di politica e che misura la propria carriera solo nella politica. Riscoprire la politica come passione, come volontariato dedicato al prospettiva del bene comune, questo significa cambiare e rinnovare la politica anche in Umbria. Così i sogni potranno realizzarsi , così  diminuirà il distacco tra i cittadini e la politica ed i giovani potranno pensare con più serenità al  futuro, perchè la politica non sarà più strumento di carriera o l’unica opportunità di mobilità sociale bensì occasione per vivere e perseguire, nella complessa società di oggi, l’ avventura della solidarietà.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.