A quando la nuova legge elettorale regionale?

di Pierluigi Castellani

Si sta per concludere la legislatura ed ancora il Consiglio Regionale non ha approvato la nuova legge elettorale regionale. Si sono avute molte anticipazioni , ma niente di ancora concluso. A quanto pare sono però almeno due le certezze: non ci sarà il doppio turno e ci sarà invece il collegio unico regionale. Per quanto riguarda il doppio turno sembra che il centrosinistra ed in particolare il PD non ne vogliano sapere. Brucia troppo ancora la sconfitta al comune di Perugia perché se ne possa parlare.

Tutto questo però in netta controtendenza con l’Italicum, la legge elettorale voluta a livello nazionale dal PD di Renzi. Senza il doppio turno, che una volta spaventava il centrodestra- ma Grillo ed i risultati delle ultime amministrative hanno fatto cambiare idea all’opposizione-, la governabilità sarebbe assicurata da un premio di maggioranza, si direbbe a tutele crescenti: aumentando la percentuale della coalizione vincente aumenterebbe anche il premio di maggioranza. Tutto in alto mare , così sembra, per la soglia di sbarramento, che qualcuno non vorrebbe o vorrebbe con garanzie per le forze più piccole della coalizione vincente. Insomma un bel pasticcio. E’ pur vero che la legge elettorale è solo uno strumento e che non può essere mai un totem immodificabile, ma la lentezza e la contraddittorietà con cui il Consiglio Regionale dell’Umbria sta affrontando la questione legittimano un sospetto e cioè che si voglia lasciare in vigore la vecchia legge magari togliendo soltanto il listino bloccato.

Sarebbe un modo per risolvere la questione senza affrontare i nodi che sono sul tappeto : la governabilità, l’omogeneità delle coalizioni, la rappresentanza di genere. L’Umbria del resto è una piccola regione ed in ogni caso la legge elettorale che verrà fuori non farà mai testo a livello nazionale in un momento in cui si comincia a parlare di macroregioni e quindi a mettere in forse la stessa esistenza delle piccole regioni. Ed inoltre gli umbri sono da ben altro preoccupati. C’è la stagnazione economica, il problema del reimpiego dei 500 esuberi dei dipendenti delle due province da sopprimere, il pagamento della Tasi , le cui aliquote in alcuni casi sono al massimo, la disoccupazione dei giovani. Tanto è vero che in questa difficile situazione sembra quasi una solida speranza l’annuncio dato dal Presidente Cesaretti all’annuale assemblea degli industriali umbri che il pil regionale nel 2015 aumenterà dello 0,50 %. Ma chi ama la politica spera ancora che questa legislatura regionale si chiuda con un soprassalto di necessaria vitalità.

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