Regione: necessità di una ripartenza

di Pierluigi Castellani

Sembra che sia oramai imminente una ricucitura della frattura che si è avuta in Giunta Regionale con le dimissioni da assessore di Luca Barberini. Le motivazioni di quelle dimissioni dovrebbero aver trovato una qualche positiva attenzione e quindi non dovrebbe mancare molto al momento in cui Barberini riprenderà il suo posto in giunta. Del resto c’è una ragionevole attesa che la giunta Marini riprenda con lena il proprio impegno. I temi da affrontare sono tanti a cominciare dalle questioni emerse dai dati sull’economia regionale   recentemente pubblicati, che vedono un ‘Umbria in affanno e che stenta a tenere il passo con il centro nord dell’Italia dove si registrano, sia pure timidi, segni di ripresa. C’è poi il tema dei servizi sociali e sanitari, che attende di riprendere con slancio il lavoro di riorganizzazione che Barberini aveva impresso nei suoi mesi di impegno come assessore. Soprattutto il piano sociale ha bisogno di puntualizzazioni, richieste da associazioni e parti sociali, così la riorganizzazione del quadro istituzionale con la riforma delle province necessita di una qualche messa a punto, senza dimenticare la questione rifiuti, che pur essendo in larga parte in mano ai comuni, deve trovare nella Regione una puntuale attenzione sul piano programmatico e su quello dei controlli. Insomma il governo regionale deve riprendere quello slancio che aveva caratterizzato i suoi primi mesi di vita. Per questo c’è bisogno che la maggioranza, ed il PD in particolare, ritrovi unità e solidarietà interna. Del resto alternative non ce ne sono, né sono venute in campo in questi ultimi mesi. La cultura di governo che il centrosinistra ha sempre espresso in questa regione sono una garanzia per il futuro ed una premessa necessaria anche per la vita di quelle amministrazioni comunali, che tra un mese saranno chiamate al voto anche in Umbria. Le difficoltà che sta attraversando il centrodestra sono sotto gli occhi di tutti e non si comprende come mai pretenda di presentarsi come alternativa di governo. Rimane il Movimento 5Stelle, che per la verità in Umbria non ha fino ad ora rappresentato nella nostra regione una credibile opportunità. Gli esempi ,che i 5Stelle stanno dando nei comuni che già amministrano nel nostro paese, non sono certo esaltanti. L’ultimo episodio rappresentato dall’avviso di garanzia recapitato al sindaco di Livorno lo sta dimostrando. Non esistono forze politiche che possono chiamarsi fuori da possibili episodi di illegalità, che pur si registrano nella società italiana. La cosiddetta questione morale investe tutti e tutti sono chiamati a dare risposte convincenti al desiderio di legalità, che investe l’opinione pubblica. Non c’è nessuna innata diversità, che può mettere al riparo movimenti e forze politiche da questi episodi. Pertanto è necessario che la lotta alla corruzione sia comune e non sia invece occasione di strumentalizzazioni politiche ed elettorali. Tutto questo non paga, mentre paga il lavoro continuo e serio. Per questo c’è fiducia che l’unità, che verrà ritrovata all’interno del PD umbro, consenta alla giunta presieduta da Catiuscia Marini di riprendere con lena il lavoro di innovazione e cambiamento già iniziato.

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