PASQUA 2024

di Pierluigi Castellani

La Pasqua ci ricorda che la resurrezione di Cristo annuncia speranza e salvezza per tutto il genere umano. E, almeno nel nostro emisfero, la coincidenza con la primavera , il risveglio della natura, il ritorno dei profumi e dei colori dei fiori ci induce ad inoltrarci fiduciosi verso l’annunciata speranza. La Pasqua di quest’anno non può però distoglierci dallo scenario di lutti, di devastazione e di miseria in cui ci ha fatto precipitare la guerra che ci sconvolge. L’invocazione alla pace si fa sempre più pressante, sorge dalla moltitudine muta di chi non ha voce nel contesto internazionale laddove si decidono i destini del mondo. In quel contesto si sente invece evocare la vittoria o la sconfitta. Non è così che si prepara la pace. Ce lo ricorda incessantemente Papa Francesco anche se le sue parole a volte vengono travisate e non comprese. Infatti finché si parla nei termini di vittoria e di sconfitta non si persegue la pace. Lo comprenderanno coloro che hanno voce nel mondo? Ma lo debbono capire anche chi non  ha responsabilità dirette, perché la pace deve nascere prima dentro i nostri cuori. Il disarmo comincia da lì, dalla coscienza di ciascuno, perché, come ci ricorda Gesù, se non si accetta la propria croce non ci sarà mai resurrezione. Ora ci avviciniamo ad una importante tornata elettorale. Non ci sono solo da rinnovare alcune amministrazioni locali e regionali, c’è da rinnovare il parlamento dell’Europa, che è, per ora, l’unica vera costruzione di una pace lunga e duratura. Il sogno nato dall’intuizione e dalla speranza di grandi intellettuali come Altiero Spinelli e di grandi statisti come De Gasperi, Schumann, Adenauer ben rappresenta l’unica vera istituzione di pace dello scorso secolo. Non è così purtroppo avvenuto con l’ONU, rimasta allo stato di una grande intuizione paralizzata dai veti incrociati delle grandi potenze. Per questo l’occasione delle prossime elezioni europee non va sprecata, dovrebbe essere un passo in avanti verso il sogno di un’Europa più integrata, più solidale ed inclusiva. Solo così si può costruire una vera pace. L’ obbiettivo è rafforzare l’interscambio solidale tra le nazioni, riconoscere che tutti i popoli della terra sono una medesima comunità di destino. Costruire tutto questo pazientemente significa lavorare veramente per la pace. Nel frattempo questa Pasqua sia un forte richiamo perché tacciano le armi nella consapevolezza che dopo ogni tragedia, ogni quaresima c’è la resurrezione e la comune speranza, che i popoli ora colpiti dalla miseria, dai lutti e dal sacrificio di tanti innocenti possano finalmente trovare la consapevolezza di questo comune destino. E’ con questo spirito che auguriamo Buona Pasqua a tutti gli amici di Umbria Domani.