Perugia, scoperto ladro che aveva preso di mira gli studenti e recuperata la refurtiva: c’era anche un computer con l’unica copia di una tesi

PERUGIA – Stava diventando una vera piaga il fenomeno dei furti su auto e all’interno dei locali frequentati dalla movida perugina. Un dato statistico imponente quello dei reati contro il patrimonio che negli ultimi anni non ha visto inflessioni, soprattutto nel capoluogo umbro. Per questo che i carabinieri della Compagnia di Perugia su direttiva del Comando Provinciale hanno, nell’ultimo periodo, investito molte energie nel cercare di contrastare il fenomeno dei furti, reato che crea maggiormente allarme sociale tra la cittadinanza.

E proprio da un furto di cellulare che i carabinieri della Stazione di Perugia-Fortebraccio sono riusciti a risalire la filiera criminale fino a portare alla luce il covo dove era stata occultata una impressionante refurtiva, per un valore stimato di circa 15.000 euro, costituita da apparecchi elettronici, computer, cellulari, capi di abbigliamento, borse da donna e monili in oro, tutto oggetto di furti avvenuti su autoveicoli o all’interno di alcuni locali del centro. Nella rete dell’operazione condotta dai carabinieri e coordinata dalla Procura delle Repubblica di Perugia è finito un pregiudicato Algerino di 40 anni che è stato catturato con un fermo di indiziato di delitto eseguito proprio dai Carabinieri della Stazione di Perugia- Fortebraccio. Il fermo, eseguito qualche giorno fa, si è concretizzato a seguito di una perquisizione domiciliare delegata dal pubblico ministero nell’ambito di un’attività investigativa nata dopo una denuncia di furto di un cellullare, avvenuto nei pressi del locale “110” di Perugia, sporta da una studentessa. L’indagine, in poco tempo, ha consentito ai militari di risalire ad un negozio del centro che nel frattempo aveva ricevuto in conto-vendita l’apparecchio, proprio dall’algerino arrestato.

Da lì la perquisizione presso il domicilio di quest’ultimo che ha consentito di rinvenire computer portatili di ultimi generazione, numerosissimi occhiali delle griffe più famose, borse da donna, smartphone, iphone, ipod, orologi, anelli e bracciali in oro, telecamere go-pro, hard disk, casse audio. A seguito dell’arresto i carabinieri hanno pertanto iniziato a restituire la merce sequestrata ai legittimi proprietari che con immensa gioia sono riusciti a rimpossessarsi dei propri beni. In particolare i militari hanno potuto restituire ad una laureanda il proprio pc portatile comprensivo di una chiavetta USB, contenente l’unica copia della tesi di laurea che da lì a breve la ragazza avrebbe dovuto discutere.

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