Regione, fibrillazioni nel centrodestra su caccia e tribunali

PERUGIA – Fibrillazioni in maggioranza su caccia e tribunali. Lo scontro latente tra Lega e Forza Italia sul tema della caccia è deflagrato in uno scontro tra la consigliera regionale Manuela Puletti e l’assessore regionale alla Caccia, Roberto Morroni. Uno scontro politico e tecnico, nel corso di una interrogazione che aveva all’ordine del giorno l’Adozione del Piano nazionale straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica. Tensione forte tra i due, con l’assessore Morroni che se l’è presa anche con la conduzione dell’Aula, affidata in quel momento alla vicepresidente Paola Fioroni, per non aver contenuto la replica della Puletti. “Il siparietto andato in scena oggi in Aula, che ha visto protagonisti l’assessore regionale all’Agricoltura
Morroni e la consigliera Puletti (Lega), è stata la dimostrazione che sulla caccia, così come avevamo già detto giorni fa, si sta consumando uno scontro politico tra Lega e Forza Italia”. Lo dichiara la capogruppo regionale Pd, Simona Meloni, evidenziando che “su questo tema, gli attacchi ingiustificati rivolti al PD dalla consigliera Puletti sono, con tutta evidenza, il tentativo malriuscito di mascherare le difficoltà di una maggioranza incapace di governare tenendo insieme le forze politiche che la compongono. Invitiamo dunque la consigliera Puletti ad assumersi le proprie responsabilità, dato che si sta dimostrando del tutto incapace di sostenere concretamente le ragioni di alcune associazioni di cacciatori del tutto ignorate dal governo regionale, che, le ricordiamo però, è guidato proprio da un membro autorevole della sua maggioranza”.

L’altro momento è stata la mozione sui piccoli tribunali di Valerio Mancini (Lega). Illustrando l’atto in Aula, Mancini aveva spiegato che “la mozione arriva dopo la richiesta di aiuto da parte dei sindaci che hanno coinvolto in questa
battaglia di civiltà giuridica i consiglieri regionali e i rappresentanti del Governo. La soppressione degli uffici giudiziari di prossimità ha fortemente penalizzato cittadini e imprese, sempre più in difficoltà per l’accesso ai servizi della giustizia, sia per questioni prettamente geografiche, sia in termini di produttività. La situazione che si è venuta a creare non ha avuto risvolti negativi soltanto in termini di costi e disuguaglianza di accesso al servizio, ma ha costituito anche un grave vulnus per la tranquillità e la serenità della vita quotidiana dei cittadini, dal momento che la prossimità degli uffici giudiziari è uno dei cardini per la sicurezza dei cittadini. A distanza di oltre dieci anni, appare chiaro che l’estensione geografica, le caratteristiche geomorfologiche di alcuni territori e l’oggettiva difficoltà di raggiungere gli uffici giudiziari da parte dell’utenza di riferimento costituiscono giuste ragioni per una revisione del sistema organizzativo delineato nel decreto legislativo ‘155/2012’”.

Mozione interrotta per la mancanza del numero legale. L’interpretazione di quanto accaduto la restituisce il vicepresidente Michele Bettarelli (Pd): ” “Ennesima brutta pagina scritta dalla destra umbra nel corso della seduta odierna del Consiglio regionale. Dopo
giorni e giorni di polemiche a mezzo stampa e di prese di posizione di esponenti della destra umbra in favore della riapertura delle sedi distaccate dei tribunali di Orvieto, di Assisi, Città di Castello, Foligno, Gubbio e
Todi, oggi in Assemblea Legislativa al momento della discussione dell’atto tanto sostenuto, la maggioranza non è stata in grado di assicurare il numero legale determinando la sospensione e quindi il termine della seduta del Consiglio regionale che aveva, fra l’altro, come punto successivo all’ordine del giorno la mozione sulla realizzazione della stazione alta velocità Media Etruria”. Lo evidenzia il consigliere regionale Michele Bettarelli (Pd), spiegando che “la mozione sulle riaperture delle sedi distaccate che stava trovando consensi e supporto anche dai banchi delle minoranze, tanto che al momento della votazione dell’atto si è registrato il supporto unanime dei dieci consiglieri presenti, è stata rinviata ad altra seduta a causa della mancanza del numero legale non garantito dalla maggioranza su cui hanno pesato le assenze dei consiglieri di Fratelli d’Italia e Forza Italia”.

“Una mozione, quella in discussione e su cui sono intervenuto, che ha visto il consigliere Mancini promotore di un atto di indirizzo – conclude Bettarelli – contro quanto sostiene la presidente Tesei, la quale si dimentica che oltre ad Orvieto ci sarebbero altre 5 sedi. I sindaci ci hanno scritto nelle scorse settimane per chiedere il nostro aiuto, anche quelli di centrodestra. Un’azione politicamente corretta e meritevole di sostegno quella sviluppatosi in Aula, un atto che avrebbe dovuto oggi essere recepito da chi ci governa”.