Sanità, oggi la firma della convenzione tra Regione-Università: Oliviero fa il pieno ma il vero banco di prova sarà più avanti

Oggi pomeriggio, dopo due anni di attesa e annunci, Donatella Tesei e Maurizio Oliviero firmeranno la nuova convenzione che regolerà i rapporti tra Regione e Università sulla sanità. Un atto destinato ad incidere soprattutto sulle Aziende Ospedaliere di Perugia e Terni, che rappresentano una buona parte del bilancio regionale. Se si dovesse riassumere in tre punti la firma di oggi tra la governatrice e il rettore, sarebbero: non perdere la faccia dopo due anni di dichiarazioni; firmare intanto la convenzione in attesa dei protocolli attuativi; concedere più spazio e potere all’Università nelle scelte sanitarie. Non c’è dubbio che dietro i rinvii si è nascosto un braccio di ferro tra le due istituzioni. A voler essere maliziosi la posta in gioco , più che la didattica e ricerca (importantissime entrambi), riguarda l’assistenza e il controllo della cabina di comando. E non sorprende che uno dei temi più delicati sia quello delle strutture operative, organizzate su basi dipartimentali. Oltre tutto, messa così, l’Università si appropria di un vero e proprio diritto di veto sulle nomine e nella valutazione dei direttori. La nuova convenzione , tra l’altro, prevede un organo di indirizzo unico per le due aziende ospedaliere, composto da cinque membri presi da fuori, ma con la presenza del direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università (ex Facoltà di Medicina).  Detto questo però resta una certezza: oggi, a Palazzo Donini, si assisterà ad una cerimonia solenne con tanto di firme, strette di mano e reciproche congratulazioni. Passata la cortesia e riverenza di oggi, i problemi resteranno tutti sul tavolo con la stessa urgenza di prima. Resteranno gli indirizzi di orientamento, i principi generali, i buoni propositi e anche i tempi di realizzazione contenuti nella convenzione. Il vero banco di prova però arriverà con i protocolli attuativi, ben sei quelli che dovrebbero essere firmati entro sei mesi (proroghe permettendo). Protocolli che riguarderanno l’individuazione dei Dipartimenti e delle Strutture complesse dei due Ospedali di Perugia e Terni; la conferma o la eliminazione dei reparti doppione; la divisione tra strutture universitarie e ospedaliere; le modalità di gestione e organizzazione. Sarà quella la vera occasione per capire il futuro della sanità umbra. Se saranno concretamente premiati i migliori oppure se sarà più semplicemente il risultato di scelte fatte in proporzione al peso di ciascuna componente senza alcuna meritocrazia. Il timore è che la nuova stagione sia caratterizzata da una forte spinta in avanti della componente universitaria a danno di quella ospedaliera, con la mortificazione della parte più impegnata nella assistenza dei pazienti. Del resto, il Magnifico Rettore ha preteso che per la nomina dei direttori generali delle due Aziende Ospedaliere non basterà più il “previo parere” dell’Università (come è stato in questi anni) ma da domani occorrerà “l’intesa”. Una cosa sicuramente non di poco conto.