Il difficile (e sempre più aspro) rapporto fra certi giornalisti e certi politici. Lo scambio di brutte contestazioni annebbia le idee di chi vorrebbe formarsi una serena opinione.

Giornalisti e politici, parallele non convergenti. Alla luce delle ultimissime sortite, si direbbe, in realtà, che siano sempre più divergenti. Gli uni vengono, per la gran parte, accusati di mestare sul falso, gli altri sono sotto mira perché ritenuti in piena insofferenza di fronte allo ‘’spirito indagatore’’ di chi fa cronaca. E sono randellate reciproche che certo non giovano a facilitare l’equilibrato giudizio di chi, da terzo, legge o ascolta. Addirittura la cosiddetta pubblica opinione arriva perfino a concludere, in termini ingiustamente generali, che ‘’il più pulito ci ha la rogna’’. E questa brutta riflessione non giova all’evoluzione di una sana democrazia. Se entrambi i fronti partissero dal fondamentale cardine che dovrebbe essere il ‘’rispetto reciproco’’, non si arriverebbe allo scambio di ‘’pitali’’ che va in scena con frasi sempre più infuocate. E ‘’rispetto’’ non significa che il giornalista non debba fare fino in fondo il proprio mestiere; e nemmeno che i politici debbano silenziosamente prendere, incartare e portare a casa ogni scomoda rivelazione mediatica.

Vuol dire semplicemente che ognuno dei due settori sa che deve, o dovrebbe, muoversi all’interno di precise regole che sono perfino deontologiche. Attenersi a certi vincoli normativi significa percorrere correttamente il proprio autonomo itinerario. Non si fa un passo avanti se, sui due fronti, si continua a reagire da ‘’vergini sdegnate’’.Se, dunque, prevale la voglia di colpire l’altra parte, anche a costo di tracciare ovvie indicazioni di comportamento.

Limitiamoci ad un sincero augurio: alla vigilia della Pasqua di Resurrezione si potrebbe riformulare il proposito di…far risorgere la piena civiltà dei modi di fare e di dire. Ne usciremmo tutti più gratificati.

Buona Pasqua, pertanto. Soprattutto a chi davvero volesse credere alla necessità di migliorare le relazioni fra colonne portanti della nostra vita civile.

RINGHIO

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