Lo scossone dell’Isis ha quasi desertificato Roma giubilare: i luoghi sacri sorvegliati con le armi in pugno, alberghi quasi vuoti, ristoranti in piena emergenza, tassisti con pochi clienti non romani

Le quattro Basiliche delle Porte Sante romane sono da parecchi giorni in pieno assetto giubilare: pronte ad accogliere migliaia (e, nell’anno, milioni) di pellegrini, ma adeguatamente sorvegliate e protette. San Paolo fuori le mura, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Pietro offrono il consueto e splendente colpo d’occhio, illuminate anche da giorni pieno di luce e di clima primaverile. Però all’esterno e all’interno la sorveglianza è straordinariamente rigorosa. Borse ispezionate da poliziotti e carabinieri, ‘’verifiche’’ delle persone come si fosse ai cancelli di un aeroporto a forte sospetto di attentato.

Effetti, è ovvio, dei messaggio telematici mandati dalle teste pensanti dell’Isis.

Effetti che si riscontrano , a occhio nudo, in tutta Roma. In giro c’è molta meno gente di un anno, nello stesso periodo dicembrino. Chi sa far di conto sostiene che i turisti sono calati del 40-50%-

Un controllo cronistico negli alberghi fornisce una puntuale conferma alla sensazione visiva. Il direttore di una catena alberghiera molto quotata nella capitale non esita a fornire un dato più che eloquente: ‘’Nelle nostre quattro strutture ricettive sono occupate 140 stanze sulle 1500 disponibili. Il fatto è che, dopo le tragedie di Parigi, abbiamo ricevuto, dall’Italia e dall’estero, parecchie centinaia di disdette. Gente che ha rinunciato confessandoci di aver paura a venire in una città messa nel mirino dai terroristi’’.

Qualche hotel si è affrettato ad abbattere i costi. Esiti? Tutt’altro che incoraggianti. Segno che la questione non è economica, ma psicologica.

Medesimo, è ancor più raggelante, il riscontro nei ristoranti che storicamente risultavano molto affollati da turisti, specialmente stranieri. Confida un ristoratore ch opera nella zona di via Cavour: ‘’Ero abituato a servire 300-400 coperti al giorno. Da un paio di settimane non arrivo a 50. Guardiamoci attorno: si vede a occhio nudo che tante presenze a Roma non ci sono!’’.

Identiche le doglianze di un tassista: ‘’Lavoro crollato. Clienti di fuori Roma quasi spariti’’.

Flop, senza colpe, del Giubileo?

Forse tra qualche settimana, superata l’emozi9one per il primo impatto, tutto tornerà più normale e stabile. Per ora lo scossone dell’Isis è stato avvertito, eccome!

RINGHIO

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