Lo sfogo (‘’amaro e arrabbiato’’) di Pier Luigi Bersani. L’ex segretario del Pd va ad ‘Agorà’’ e diffonde un’analisi molto sofferta

‘’Sono qui con amarezza e rabbia’’: Pier Luigi Bersani, ex segretario nazionale del Pd si presenta davanti alle telecamere di ‘Agorà’’ e commenta i risultati delle elezioni amministrative.

Gli chiedono: ‘’perché Renzi ha perso?’’.

Risponde: ‘Abbiamo perso, il Pd è poco di sinistra, deve correggersi in fretta perché l’Italia ha bisogno del Pd e nessuno, né da destra, né da altrove, è pronto a venirci in soccorso. Non riempiamoci la bocca proclamando che il centrodestra non c’è più. Non è vero: ce n’è ancora parecchia, le manca solo la quadra’’.

Bersani parla con palese emozione. Ogni tanto gli trema il labbro e gli occhi si rimpiccioliscono.

Con garbo fa un’analisi durissima:’’I consensi dobbiamo andare a prenderli là dove tantissimi si sono portati fuori dalla politica, soprattutto dalla nostra politica, perché si sentono esclusi. Certi temi, che sono centrali, non li possiamo lasciare solo a Bergoglio. La dura verità del Paese va cercata nei piccoli territori, in mezzo a gente disperata’’.

Incalzante senza fare l’aggressivo: ‘’Ci vuole l’umiltà per

riflettere : il disagio diffuso va interpretato, altrimenti ci pensano gli altri. Bisogna andare accanto ai problemi, ai veri temi sociali. Non ci si può accontentare di Marchionne o degli chef di eccellenza’’.

Siluro anche sui nuovi compagni di viaggio politico: ‘’IO non vado coi pochi di buono per fermare i grillini. Non va bene stare con Francia e Spagna purchè se Magna. Noi della minoranza Pd abbiamo votato una cinquantina di fiducie, non c’ era bisogno dell’abbraccio dei Verdini. Ci abbiamo guadagnato con Verdini? Il Pd è anche cosa mia, non solo di Renzi ‘’.

I grillini che galoppano alle elezioni sono i nemici da emarginare?

Bersani non la pensa così: ‘’Bisogna parlare con tutte le forze, come fece

Aldo Moro quando cercò il colloquio coi comunisti’’.

Delicato il tasto del Referendum di Ottobre: ‘’E’ sbagliato demonizzare il ‘’no’’, è importante cercare le buone ragioni per stare assieme. Per noi è fondamentale correggere l’Italicum e un Senato di eletti, non di nominati pronti solo a obbedire. Io comunque per coerenza voterò ‘’si’’, ma alle attuali condizioni non andrò in giro a fare propaganda elettorale a favore di una Riforma che molti costituzionalisti ritengono per parecchi versi sbagliata’’.

RINGHIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.