Assisi, ex Fonderie Tacconi: “Nessun pericolo per i residenti”. Troppi sospetti infondati

Dai rilevamenti effettuati dal Dipartimento di Prevenzione dell’Usl Umbria 1, oltre che dall’Arpa, non risulta alcuno sforamento dei parametri previsti e quindi nessun pericolo per la salute e l’incolumità pubblica. E’ quanto emerso al termine dei lavori della seconda commissione di palazzo Cesaroni, presieduta da Valerio Mancini (Lega). ” In maniera inequivocabile è emerso da Usl ed Arpa – ha commentato Mancini –  che i dati epidemiologici e quindi emissivi sono ampiamente sotto i valori consentiti, spesso addirittura inferiori alla metà dei valori limite”. L’ex Fonderie Tacconi di Santa Maria degli Angeli, quindi, non metterebbero in pericolo la salute dei residenti.  “Giusto tutelare operai ed ambiente – commenta il presidente Mancini –  ma non si hanno riscontri di pericolo e non ci sono notizie di malattie  professionali dovute al lavoro. Mantenere questo sito in Umbria è importantissimo”. Dagli interventi dei responsabili dell’Usl Umbria 1, Igino Fusco Moffa e Patrizia Bodo, è arrivata la conferma che ” rispetto a criticità di danni alla salute, al momento, anche a seguito di rilevazioni fatte per lungo tempo non si sono evidenziate criticità tali da portare a provvedimenti specifici di sanità pubblica”. Stessa conclusione anche per il direttore generale di Arpa Umbria Luca Proietti. ” La Fonderia negli anni è stata oggetto di processi di miglioramento – ha spiegato Proietti – e sulle pressioni esterne dei cittadini abbiamo dato luogo, soprattutto nell’ultimo anno, a controlli periodici ordinari e straordinari, oltre ad un attento monitoraggio sulle emissioni odorigene. Ad oggi non sono necessari provvedimenti sanzionatori su evidenze di non rispetto non essendoci superamenti dei parametri limite”. L’assessore regionale Michele Fioroni ha sottolineato l’importante valore economico delle Fonderie rimarcando al contempo quello della salute e del benessere delle persone. ” Dannoso è alzare la polvere su dubbi e sospetti non fondati scientificamente. Bisogna comprendere la responsabilità sociale che impatta su oltre 400 lavoratori diretti e altrettanti indiretti. E’ necessario dunque salvaguardare ambiente ed occupazione. Parlare con troppa facilità di delocalizzazione delle Fonderie vuol dire chiudere un’azienda ed ipotizzare di farne un’altra con un investimento stimato di 50 milioni di euro”, ha aggiunto Fioroni.