Elisoccorso, scade l’ accordo con le Marche e l’ Umbria non sa cosa fare. La tentazione di mettersi in proprio , l’alternativa al privato.

Era il 2014 quando la giunta Marini decise di firmare un accordo triennale con la Regione Marche per attivare anche in Umbria un servizio di elisoccorso. Un accordo triennale che è stato rinnovato nel 2017 , alla luce della positiva esperienza fatta nei tre anni precedenti. Il costo sopportato dall’Umbria , per circa 50 interventi l’anno (più o meno), è stato di 1,2-1,3 milioni di euro ogni dodici mesi. Adesso quell’accordo sta per scadere e la Regione dovrà prendere una decisione. Come spesso succede nella piccola regione di San Francesco e San Benedetto si è aperta una querelle fra amministratori e politici che sostengono posizioni diverse. Una diatriba ancora una volta ideologica e priva di considerazioni serie. Direbbe l’ex Presidente del Consiglio Ciriaco De Mita: qualcuno antepone l’azione al pensiero. Oppure chi ” parla in fretta vuol dire che pensa in fretta e quindi pensa male “. In queste ore si sente di tutto e di più: l’Umbria deve dotarsi di un elisoccorso proprio; è preferibile scegliere tra uno dei due gruppi che di fatto detengono il monopolio del settore: Helicopter emergency medical services o Sar, Search and rescue; il Sindaco di Foligno si è fatto avanti per proporre l’elisuperfice della sua città come quello di Terni che propone quella del suo territorio. Poi c’è la Lega , con la mozione dei consiglieri regionali Carissimi e Peppucci, approvata recentemente a Palazzo Cesaroni, che chiede a gran voce un servizio di elisoccorso autonomo con base logistica in Umbria. C’è un piccolo problema: la mozione non quantifica il costo e non dice da dove prendere i soldi. Carissimi e Peppucci, nei loro interventi in Consiglio Regionale, hanno affermato che l’attuale sistema presenta delle inefficienze e spesso trova difficoltà, soprattutto quando c’è maltempo, a transitare sopra l’Appennino per arrivare in Umbria. Naturalmente si sono guardati bene di dire quanto costerebbe un servizio così come proposto dalla mozione. L’assessore Luca Coletto ha dato il parere favorevole della giunta regionale alla proposta del gruppo della Lega ma , chi lo conosce bene, assicura di non essere entusiasta e considera l’operazione non conveniente in termini di rapporto costi-benefici. La domanda , che in molti si fanno, è semplice: ma può una Regione piccola come l’Umbria, per circa 40-50 interventi l’anno, pensare di mettere in piedi un elisoccorso proprio ? Quanto costerebbe al bilancio regionale ? Ecco due domande che ancora oggi non hanno trovato una risposta soprattutto dagli ufficio della ragioneria (ufficio bilancio) dell’amministrazione regionale.  Forse bisognerebbe anche allargare l’orizzonte per vedere se , ad esempio, è possibile fare una convenzione con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, cosa che fino ad un paio di mesi fa è stata fatta in Liguria. Oppure costruire un’alleanza con le regioni dell’Italia centrale, trattandosi di un servizio di soccorso straordinario che, il più delle volte, trasferisce feriti e pazienti negli Ospedali di città fuori dai confini regionali ( Meyer di Firenze o Bambin Gesù di Roma). Insomma ci sarebbe proprio bisogno di qualcuno che  abbia la capacità di anteporre il pensiero all’azione.