Pubblica amministrazione, Smacchi: “Stop ai contratti a termine, stabilizzare i precari”

“Le istituzioni devono affrontare da subito il problema dei precari della pubblica amministrazione e garantire un percorso che porti alla definitiva stabilizzazione”. È quanto dichiara il consigliere regionale del Partito democratico, Andrea Smacchi.
“Fino ad oggi – spiega Smacchi – sia lo Stato italiano che le Regioni hanno potuto utilizzare in diversi settori (tra cui la sanità, la scuola, gli enti locali, la ricerca) personale con contratto a termine per moltissimi anni, senza che nessuna tutela fosse loro garantita.

“La Commissione europea – aggiunge Smacchi – , il 20 novembre 2013, ha concluso la procedura di infrazione aperta nel 2011 solo
per il personale della scuola, e nel 2013 estesa a tutto il pubblico impiego, per abuso dei contratti a termine. Il 2 dicembre la Corte di Cassazione italiana, con la sentenza n. 26951, ha riconosciuto il diritto al risarcimento danni per i precari in seguito ad abuso dei contratti a tempo determinato”.

“Solo nella nostra Regione – continua Smacchi – i precari delle pubbliche amministrazioni sono migliaia e rivendicano giustamente, anche a tutela del principio di non discriminazione, la stabilizzazione e il riconoscimento di tanti anni vissuti nell’incertezza senza tutele previdenziali, né tredicesima, pur essendo altamente scolarizzati e con una età media di 40 anni. Ora è necessario che la politica si faccia carico delle loro aspettative e definisca un percorso, dai tempi certi, che porti alla stabilizzazione tramite procedure concorsuali che valorizzino, con apposito punteggio, l’esperienza professionale maturata. Ricordo – continua Andrea Smacchi – che i posti che verrebbero messi a concorso sono già presenti nelle varie piante organiche delle pubbliche amministrazioni e riportati nei piani occupazionali ma vengono coperti da anni con personale con contratti a termine”.

“Questa situazione – conclude Smacchi – deve terminare ed è dovere di chi è deputato alle scelte politiche garantire a tutti questi ragazzi, che da tanti anni mandano avanti, in silenzio e sottopagati, molti uffici pubblici della nostra Regione, una definitiva certezza lavorativa”.

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