Urbanistica, Smacchi sul testo unico: “Ecco i punti di forza”

“Il testo unico dell’Urbanistica è un documento  importante, unico in Italia insieme a quello della Toscana , che ha come stella polare il bene dei cittadini. Un concetto fondamentale, ribadito nero su bianco quando si dice che le pubbliche amministrazioni, nell’esercizio dei proprio poteri, dovranno adottare gli atti e i provvedimenti amministrativi scegliendo la soluzione meno afflittiva per le imprese e i cittadini”. Così il consigliere regionale Andrea Smacchi (Partito democratico) il giorno dopo la presentazione ufficiale del documento tenuta dalla presidente della Regione, Catiuscia Marini.

“Il nuovo testo unico per il governo del territorio – precisa Smacchi – è riuscito anche a tenere insieme l’esigenza dello sviluppo, con quella della tutela ambientale. Ne sono l’esempio – spiega – i capitoli IV e V del documento, che parlano di interventi finalizzati alla riqualificazione urbana, architettonica, strutturale e ambientale, anche di edifici esistenti. Vengono consentiti – continua – in deroga agli strumenti di programmazione settoriale in materia di distanze tra attività produttive o per servizi o di limitazioni, tutti quegli interventi di ristrutturazione urbanistica ed edilizia che hanno il fine di riqualificare gli immobili e rigenerare gli insediamenti residenziali o produttivi. Il tutto per migliorare la qualità ambientale e architettonica dello spazio ed evitando nuovo consumo di suolo”.

Smacchi evidenzia anche la possibilità relativa agli “ampliamenti di edifici residenziali fino al 25 per cento per ciascuna unità immobiliare, fino a 80 metri quadrati e 30 per gli unifamiliari o bifamiliari. Si potranno ampliare anche gli edifici residenziali ricadenti nelle zone agricole, realizzati dopo il 13 novembre 1997. Gli edifici residenziali – spiega ancora Smacchi – potranno essere demoliti e ricostruiti, con un incremento massimo del 25 per cento di superficie. Se le strutture da demolire saranno un numero non inferiore a tre e si andrà ad una riqualificazione ambientale almeno di classe ‘B’, l’incremento di superficie consentito sarà non superiore al 35 per cento. Gli interventi saranno permessi anche se in presenza di una quota non superiore al 35 per cento di destinazioni d’uso diverse da quella residenziale. Interventi saranno possibili anche su edifici non residenziali, per sostituire funzioni dismesse. Premialità negli incrementi anche se si interviene con la sostituzione di coperture d’amianto, con tetti fotovoltaici. Permessi anche interventi sulle aree di pertinenza degli edifici dell’impresa agricola, compresa la realizzazione delle opere pertinenziali, ma anche opere senza strutture fondali fisse per l’attività zootecnica, ferma restando l’applicazione di eventuali sanzioni”.

“Ogni azione – tiene a precisare in conclusione Smacchi – dovrà comunque agire nel rispetto delle normative in materia di costruzioni, garantendo però il miglioramento della qualità architettonica e ambientale”.

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