Terza ondata alle porte: rischio stretta . Attenzione in Umbria alle rianimazioni e ripresa dei contagi

Quello che fino a pochi giorni fa sembrava soltanto un rischio, oggi appare probabile. La terza ondata potrebbe essere alle porte. Il segnale che evidenza l’allarme è quello della pressione sulle terapie intensive il tasso di positività in risalita.  Il virus sicuramente ha ripreso a correre, l’indice Rt supera in tante regioni l’ 1 e le terapie intensive hanno smesso di scendere. Le Regioni in cui la soglia relativa alle terapie intensive viene superata sono undici, tra queste c’è anche l’Umbria. Uno dei criteri fondamentali è , infatti, proprio quello della saturazione nelle terapie intensive . Dopo alcuni progressi delle settimane scorse , l’ Umbria supera la soglia d’allerta su questo fronte: la media nazionale si attesta al 30% mentre la nostra regione registra un 35% di posti letto in rianimazione occupati da casi Covid. Va leggermente meglio, invece, sul fronte dei ricoveri nei reparti di medicina, pneumologia e malattie infettive: la media nazionale si attesta intorno al 36% con l’Umbria che registra esattamente la stessa percentuale. Molto probabilmente sarà l’indice Rt a fare la differenza, ricordando che il criterio è stato di recente inasprito: con Rt a 1 si entra in arancione, con Rt a 1,25 si va in zona rossa. L’Umbria fino a ieri aveva un rischio moderato, con un Rt sotto l’1. Il dato che deciderà i passaggi di zona sarà quello di oggi con il monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità. Sulla base del report, il Ministro della Sanità firmerà l’ordinanza sulla cui base entreranno in vigore le misure di contenimento. Detto questo c’è da sottolineare che il quadro epidemiologico allarma gli scienziati , solo dopo la metà di gennaio capiremo gli effetti del decreto Natale sul contenimento dell’epidemia. C’è però un segnale molto preciso che arriva dai dati in possesso del Ministero della salute. Tecnicamente siamo in una fase di stabilizzazione  della curva che ha raggiunto il picco a fine novembre. La discesa prima è rallentata, poi si è fermata e adesso si intravede un trend in rialzo. Con questi numeri il rischio è che la terza ondata si innesti nella fase discendente della seconda. Per gli esperti proprio ora occorre una strategia rigorosa, quando la circolazione del virus è massima e la copertura vaccinale minima. Per ora, malgrado alcuni parametri sopra la soglia di allerta,  l’Umbria rischia meno di altre regioni ma in questo scenario basta poco perché le cose si complichino. Con il report di stasera si capirà anche meglio se le oscillazioni degli ultimi dati siano un inizio di terza ondata o una coda di una seconda ondata lunga.