Assisi, al via una nuova visita pastorale del vescovo Sorrentino
“Riprendiamo lo spirito sinodale che deve costituire la maniera con cui noi camminiamo – ha precisato – . Siamo in una fase altamente critica del nostro cristianesimo sia numericamente che qualitativamente, però, al tempo stesso, lo Spirito Santo ha acceso i suoi fuochi e aspetta che qualcuno si lasci accendere”. Il vescovo ha anche focalizzato l’attenzione sul triangolo della crisi: crisi valoriale, crisi delle relazioni e crisi della solidarietà incitando la comunità a “ritessere i rapporti per riconoscersi fratelli. Se apriamo cuori e case per accogliere i poveri, gli anziani e gli ammalati – ha sottolineato – siamo Gesù Cristo che cammina nella storia”. Durante la due giorni sono intervenuti il vicario episcopale per la pastorale, don Jean Claude Hazoumè Kossi Anani e il direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, don Antonio Borgo. Il primo ha tracciato le linee guida della visita pastorale che durerà tre anni, avrà un carattere familiare ed assimilerà i decreti sinodali, in particolare il progetto di rinnovamento delle parrocchie in “Piccole Comunità Maria Famiglie del Vangelo” e in Unità pastorali. “Sarà una visita – ha sottolineato il vicario per la pastorale – in cui tutta la diocesi è implicata non solo per ‘parti’, ma nel suo insieme, in modo che, nella preghiera e nell’attenzione reciproca, tutti si facciano carico di tutti. In una parola: vivere la ‘diocesanità’. Sulla base dell’impulso alla ‘missionarità’ dato oggi alla Chiesa da Papa Francesco, questa seconda visita pastorale può essere una grande occasione di rafforzamento della comunione e di slancio missionario”. Dopo i lavori di gruppo di venerdì, nella mattinata di sabato sono seguite le proposte di don Antonio Borgo in relazione al secondo anno del ‘triennio della liturgia’ e in riferimento alla lettera pastorale del vescovo, in particolare al tema “riscoprire i Sacramenti”. Tra le idee lanciate da don Borgo ci sono: la catechesi pre-battesimale strutturata come proposta di annuncio; l’incontro per catechisti e operatori della liturgia; l’incontro diocesano per i bambini della prima comunione con i loro genitori e per i cresimandi; l’incontro diocesano dei fidanzati al termine di ogni corso e delle coppie di sposi degli ultimi cinque anni; la celebrazione penitenziale e l’ascolto di una catechesi; almeno tre celebrazioni vicariali per l’unzione dei malati e la veglia di preghiera per l’ordine sacro con e per i sacerdoti, ministri sacri, diaconi della diocesi. “Dobbiamo metterci in movimento – ha detto don Antonio -. Questo dipende dal rinnovo della nostra pastorale. Oggi è tramontata l’idea di fare una pastorale settoriale. Dobbiamo fare una pastorale integrale che, insieme nei vari settori, porti l’unico messaggio, l’unica proposta, l’unica speranza che è Gesù. Siamo i ministri sacri, amministriamo i sacramenti, quindi, la dignità, il decoro, la validità, la verità di quello che facciamo dipende anche dalla cura dei gesti che poniamo in essere attraverso segni sensibili e parole”.
Nelle conclusioni il vescovo Sorrentino ha posto ancora l’attenzione sull’andare, sull’ascoltare e sulle relazioni per ricostruire una comunità solidale e sinodale.