Ast, la Fim Cisl: “Ecco i tre punti intorno a cui costruire il futuro”

TERNI – La fase è ancora quella dell’assestamento. Secondo la Fim Cisl all’Ast è in atto una rivoluzione ma c’è ancora da lavorare. In particolare a quelli che vedono il bicchiere mezzo pieno e a quelli che lo vedono mezzo vuoti, la Fim replica che il bicchiere è solo mezzo perché ci sono delle questioni che sono ancora aperte. A tal proposito il sindacato, che ha riunito il coordinamento di Terni, ribadisce che serve “la stabilità delle relazioni che fanno l’industria”.
Il Coordinamento della Fim Cisl si augura che con la chiusura e la conoscenza del risultato di bilancio, sicuramente in forte discontinuità rispetto al passato, si apra il girone di ritorno in cui si cominci a delineare la Nuova Fabbrica. “Una Fabbrica – scrive in una nota – capace di riprendere con i fatti la determinazione e l’umiltà del management, quella posizione di leadership nel mercato dell’acciaio inossidabile mantenendo chiaramente le produzioni di fucinati, tubi, titanio e i servizi per l’informatica. Servirebbe un management che si metta in prima linea, che fornisca le indicazioni ai quadri intermedi, agli impiegati e agli operai per raggiungere gli obiettivi che debbono essere chiari e soprattutto trasparenti. Un management – continua la Fim – che spieghi cosa c’è da fare e come intenda farlo per mantenere fede agli impegni sottoscritti al Ministero dello Sviluppo Economico. Servirebbe appunto una comunicazione costante per migliorare la promise dell’intero processo. Purtroppo la comunicazione interna allo stabilimento continua a non essere efficace e spesso le maestranze sono disorientate. Come accade per esempio per la Linea 6: da una parte si confermano gli investimenti, dall’altra non c’è ancora la certezza dei tempi sull’inizio dei lavori”.
Il Coordinamento della Fim Cisl ritiene che per la Nuova Ast servirebbe un business-plan in cui tutti gli attori svolgano un ruolo serio e costruttivo. Non ce ne possono essere alcuni che pensano di lavorare in proprio. “Così come sta cominciando a diventare poco comprensibile ai più – scrive – il compito di alcuni consulenti, apparentemente senza una funzione riconosciuta, con benefit sproporzionati.
Il Coordinamento della Fim Cisl ritiene, laddove necessario, che sarebbe inoltre opportuno verificare con serietà l’Organizzazione del lavoro per tarare organici e turnazioni al raggiungimento degli obiettivi aziendali che non possono essere diversi da quelli di almeno un milione di tonnellate.
Il Coordinamento di Terni della Fim Cisl ritiene che per la “Factory del futuro” sarebbe necessario conciliare la rivoluzione delle macchine con la Green Job cioè con quelle iniziative utili per promuovere sia la tutela dell’ambiente, l’energia alternativa e la ricerca verso soluzioni ecosostenibili attraverso l’economica circolare che la salute dei lavoratori.
Il Coordinamento della Fim Cisl sostiene che in una fase cruciale come questa la Nuova Ast avrebbe bisogno del sostegno delle Istituzioni locali che insieme a imprese e parti sociali siano in grado di individuare il futuro della città e del comprensorio attraverso l’analisi dei fabbisogni territoriali. C’è la necessità di un salto di qualità del lavoro e della professionalità nell’ambito di un percorso di innovazione organizzativa orientato alla qualità delle produzioni e dei processi produttivi richiede un investimento sulla formazione in termini progettuali verso quelli che saranno i lavori del futuro che, forse in maniera visionaria, la Fim Cisl di Terni ritiene possano offrire spazio a qualche verticalizzazione sul territorio.

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