Terminati i test al Trasimeno, invariato il livello del lago. Chiodini: “Servono più risorse”

Sono terminati intorno all’ora di pranzo di oggi, dopo 80 ore, i test di verifica della funzionalità idraulica dell’Emissario del Trasimeno. Le paratoie di San Savino sono tornate ad abbassarsi definitivamente alle 13,30, lasciando di fatto invariato il livello del bacino lacustre che, alla stessa ora, continuava a segnare +33-34 centimetri sullo zero idrometrico.

Dopo i sopralluoghi “a tappeto” a valle del canale, effettuati dai tecnici di Provincia e Regione nelle giornate di mercoledì e giovedì, la mattinata di oggi è stata di nuovo dedicata alle misurazioni per tarare la scala di deflusso delle portate. Attività questa condotta in presenza di una portata robusta delle acque, determinata alzando al massimo livello le paratoie del secondo sistema di sbarrameno (portate cioè a 80 centimetri) e aprendo i cosiddetti “occhi” laterali”.

Contemporaneamente, presso il primo sistema di sbarramento, sono state per un breve lasso di tempo sollevate anche la paratoie filtranti, senza tuttavia creare una dispersione di materiale ittico poiché sullo stesso punto erano stati precedentemente collocati dei tofi. I dati raccolti in questi tre giorni dovranno essere adesso rielaborati e analizzati dagli esperti. Tuttavia, dalle prime indicazioni si conferma la stima iniziale di una fuoriuscita d’acqua dall’Emissario pari a un centimetro ogni due giorni, in presenza di una portata consistente. I test di verifica sulle portate e sulla tenuta dell’ottocentesco canale di San Savino erano iniziati nelle prime ore di martedì scorso e sono proceduti con un ritmo lento, per dare la possibilità ai tecnici del Servizio sicurezza e gestione idraulica della Provincia e dell’Ufficio Idrografico della Regione di verificare l’efficienza delle opere idrauliche e dell’intero sistema di deflusso dell’unico emissario del lago Trasimeno. Ricognizione da cui, secondo le prime valutazioni, è emersa “una sostanziale tenuta del Canale, fatta eccezione per alcuni punti rivelatisi più fragili, su cui si è dovuti intervenire con opere di ripristino”.

Ma non bastano gli interventi tampone di questi giorni. A detta del sindaco di Magione Giacomo Chiodini “è necessario prevedere nuovi investimenti per la manutenzione e il consolidamento del canale, specie nelle sue parti in muratura” che tradiscono l’età dell’infrastruttura. “Nei prossimi 2-3 anni – aggiunge poi Chiodini – la Regione dovrà investire risorse anche per l’ammodernamento dei sistemi di funzionamento delle paratoie, per renderli più facilmente manovrabili e per velocizzare i tempi di deflusso”.

Insomma, riportare al centro dell’attenzione questa importante infrastruttura idraulica, senza trascurarne il valore storico-architettonico. Del resto, dal risanamento ambientale effettuato nelle ultime settimane lungo tutto il tratto, che corre parallelo al precedente emissario quattrocentesco, sono affiorati dei manufatti di pregio che necessiterebbero di un’adeguata conservazione. Come lo stemma e la lastra di marmo con scritte latine, sul muro del vecchio emissario, tornati alla luce a seguito della rimozione della vegetazione spontanea che in alcuni punti aveva preso il sopravvento. Intanto, per la prossima settimana è in programma la convocazione di un Tavolo tecnico da parte della Regione Umbria, a cui saranno chiamati tutti i sindaci del lago, per esaminare i dati raccolti in questi tre giorni di test.

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