Ast, nulla di fatto dal tavolo in prefettura, la Morselli conferma piano e tagli

TERNI – Due giorni per  spulciare dati e analisi, l’Ast con l’Ad Morselli da un lato, i sindacati dall’altro. Ma dal tavolo tecnico in prefettura le parti si sono alzate mantenendo posizioni e convinzioni con le quale si erano sedute. L’azienda continua a insistere con il suo piano di risparmi, i rappresentanti dei lavoratori a dimostrare che si può incidere sui costi andando a toccare altre voci. Nessuno si muove di un passo. “Nonostante gli ulteriori elementi forniti e le delucidazioni date dal management aziendale, la discussione non ha sortito cambiamenti di merito  e di impostazione relativamente al piano – scrivono i  sindacati in una nota al termine dell’incontro – Di conseguenza permangono le criticità rispetto a: strategie commerciali, mercati di riferimento, politiche degli acquisti e dei prezzi, mix produttivi, volumi, investimenti e futuro di tutte le produzioni presenti nel sito, salvaguardia occupazionale”.

Insomma la Thyssen conferma il piano presentato a luglio, tagli occupazioni inclusi. Del resto anche le indiscrezioni che sono arrivate in questi giorni da Roma, sui contatti tra l’amministratore delegato Morselli e il ministro dello Sviluppo, Guidi, vanno in questa direzione ( http://www.umbriadomani.it/in-rilievo/ast-morselli-roma-mette-piatto-energia-posti-15118/).

Sembra infatti, che oltre alla questione del costo dell’energia, la Morselli abbia iniziato a ragionare con il ministro sulle soluzioni per ridurre l’impatto sociale e occupazionale che il piano della Thyssen avrebbe sul Ternano.

Il prossimo impegno che vede coinvolte tutte le parti (Governo, istituzioni, sindacati e azienda) è fissato per il 19 a Roma, quando tornerà a riunirsi il tavolo al Mise. “Speriamo – dice Olimpieri della Fismic – che i giorni che ci separano da quell’appuntamento servano a tutti per ragionare su alcuni aspetti che abbiamo evidenziato nel tavolo in prefettura. Abbiamo mostrato all’azienda i punti sui quali, a nostro giudizio, si può agire per abbassare i costi, senza intaccare i posti di lavoro. Il 19 vedremo se l’azienda avrà accolto o meno le nostre osservazioni”.

Anche le istituzioni si preparano a dare battaglia. Il 18 la Regione dovrebbe incontrare i parlamentari umbri e quelli europei per definire un percorso comune sulla vertenza.

Il tempo scorre e il 4 ottobre resta fissata come data limite per trovare una soluzione condivisa che al momento pare ancora molto lontana.

 

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