Ast, torna il sereno con la direzione aziendale, Fiom e Cgil: “Ora relazioni sindacali stabili”

TERNI – Torna il sereno tra Ast e Fiom e Cgil. La conferma viene da una nota dell stesso sindacato che, commentando il confronto che si svolto giovedì con l’amministratore delegato Lucia Morselli, sottolinea che sono emerse questioni importanti per il futuro del sito siderurgico ternano. Durante l’incontro l’amministratore delegato ha illustrato il bilancio e detto che la fase di ristrutturazione aziendale è terminata e che la vendita di AST Terni non rientra, ad oggi, nei piani strategici di ThyssenKrupp.

“Acquisiti i dati resi espliciti in questi giorni – dicono Fiom e Cgil in una nota – abbiamo però inteso ribadire e confermare quanto più volte sollecitato ed evidenziato in questi mesi come Organizzazione Sindacale negli incontri ed appuntamenti svolti. In particolare, la necessità di approfondire e sostanziare le “missioni industriali” delle business-unit, che rappresentano asset strategici nell’economia e nelle articolazioni produttive dello stabilimento, che per noi continuano ad essere non alienabili”.

I sindacati hanno “rimarcato l’assoluta necessità, per tutti noi, di intraprendere, attraverso un nuovo e diverso sistema di relazioni, un confronto serio rispetto alla gestione ed organizzazione interna dello stabilimento, finalizzato da un lato a monitorare quanto affermato e dall’altro a rendere efficiente ed efficace il funzionamento dell’intero ciclo produttivo”.

“Tenuto conto dell’importanza di Ast e delle sue produzioni per Terni e per il paese- aggiungono Fiom e Cgil – auspichiamo un cambio di passo che affronti, come è stato nella storia delle relazioni ternane, temi generali come quelli della qualità del lavoro, a partire degli appalti, con l’obiettivo di rendere trasparenti aspetti economici e contrattuali dei lavoratori delle ditte terze. Inoltre, per le stesse ragioni, crediamo che la siderurgia non vada esclusa dai ragionamenti che si stanno svolgendo sul territorio rispetto al modello manifatturiero”.

“ThyssenKrupp, a nostro avviso – concludono – deve valutare positivamente l’opportunità, da noi sostenuta, di formalizzare il coinvolgimento e quindi la partecipazione attiva dei lavoratori ai processi di discussione e costruzione degli obiettivi industriali”.

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