Bilancio di previsione 2017-2019: c’è l’approvazione tra mal di pancia e qualche sofferenza

TERNI – Il bilancio di previsione 2017-2019 del Comune di Terni approvato dal consiglio comunale, fa alzare un polverone grande come Palazzo Spada. C’è chi sostiene, da una parte, che la manovra ha fatto passi avanti rispetto al passato. Ma dall’altra, c’è chi sostiene che mancano i soldi per i bisogni effettivi della città come scuole e strade.

La manovra finanziaria vale oltre 333 milioni di euro. Passa con 21 voti favorevoli e 8 contrari

Nella calda serata di lunedì, intervengono nel merito i vari consiglieri comunali.

In primis, Andrea Cavicchioli (Pd) che sottolinea come il consiglio comunale, in quadro difficile e complesso, si appresta “ad approvare una manovra finanziaria che deve adeguarsi a normative e sistemi contabili completamente diversi dal passato”.

Per Marco Cecconi (FdI), anche dopo l’approvazione “del piano di predissesto non c’è stato alcun cambio di passo, mentre non ci sarebbe altra scelta se non quella di dichiarare l’entità della voragine e siamo sempre in attesa di sapere l’esito dell’esame effettuato dal Ministero sul piano di predissesto”.

Patrizia Braghiroli (M5S) si è soffermata sulla questione delle manutenzioni: “La città ha bisogno di maggior cura, dell’abbattimento delle barriere architettoniche, di scuole ed edifici pubblici sicuri. Nel bilancio di previsione per l’esercizio 2017 e pluriennale 2017-2019 così come emerso in commissione non risulta adeguata copertura per gli interventi di manutenzione”.

Riguardo la questione dei rapporti finanziari tra Comune e Asm oggetto dell’emendamento presentato dal suo gruppo, Thomas De Luca (M5S) ha detto che: “Nessuna fattura è stata pagata, nessun immobile è stato alienato e il consiglio comunale si assume la responsabilità di non considerare a bilancio una passività di circa 4 milioni di euro”. Sul bilancio, De Luca ha aggiunto che “C’è una bomba sociale che sta per esplodere in città e la Giunta non interviene: occorre decidere se tutelare i più deboli o più forti”.

Voto contrario al bilancio di previsione è stato espresso dal presidente del gruppo di Forza Italia Francesco Ferranti. “Siamo arrivati ad affrontare una situazione di criticità – ha detto Ferranti – con una manovra che prelude al dissesto finanziario, con i cittadini che saranno impegnati nei prossimi decenni a coprire dei buchi. La città sta lentamente e progressivamente morendo, sta perdendo i centri di potere, il decoro, i progetti, gli investimenti. Questo bilancio e gli atti successivi sanciscono di fatto il commissariamento di questo Comune di cui il responsabile è il Pd”.

Per Enrico Melasecche (IlV), “la colpa di questa situazione non è del cambio delle regole di contabilità, ma dei giochi finanziari fatti prima”. “Gli ottomila comuni che oggi non si trovano nella situazione di predissesto avevano le stesse regole del nostro. Certo noi avevamo un sindaco – ha aggiunto Melasecche – che si vantava del fatto di governare un Comune prima stazione appaltante dell’Umbria, invece bisognava pensare ai debiti che si creavano. Questa città è stata amministrata con mediocrità, con errori gravi, anche sulla finanza derivata, con malafede, con ignoranza, con furbizia”.

Silvano Ricci (SI) ha detto di condividere le preoccupazioni sulle carenze per le manutenzioni necessarie a garantire la sicurezza stradale e degli edifici nella città. “Dobbiamo pianificare tutto per pensare qualcosa di diverso non previsto da questa manovra finanziarie, ad esempio inserendo alcuni introiti collegandoli alle tematiche ambientali”.

Franco Todini (IC) ha chiesto alla Giunta “di utilizzare un po’ di umiltà e realismo dicendo le cose come stanno. L’apologia della crisi non si sopporta”.

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