Commercio in Umbria: sempre meno negozi nei centri storici di Perugia e Terni

Sempre meno attività commerciali in centro. Anche Perugia e Terni registrano una “morìa” di negozi nel cuore città. A rivelarlo è un’indagine della Confcommercio. Ci sono infatti anche Perugia e Terni tra i 39 centri storici che compongono il campione sul quale l’ufficio studi Confcommercio ha condotto una analisi, per conoscere come sono cambiati dal 2008 al 2015 i centri storici dei principali comuni italiani di media dimensione in termini di stock di negozi e dell’offerta turistico-ricettiva: a Perugia, nel centro storico i negozi con sede fissa sono diminuiti del 22,9%, mentre nel resto del comune dell’8,7%. Dinamica invertita a Terni, dove il centro storico ha perso il 9,9% degli esercizi commerciali al dettaglio in sede fissa e il resto del territorio ha perso invece il 12,6%.
Di contro il comune di Terni ha visto un aumento del 14,7% nel numero di alberghi, bar e ristoranti del centro storico, e addirittura del 17,1 nel resto del territorio. A dimostrazione che in questi contesti urbani c’è stata spesso una crescita rilevante del comparto turistico-ricettivo, aumentato nei 39 comuni in media del 9,8% (contro un +3% fuori dai centri storici).
Per quanto riguarda invece il numero di abitanti per negozio che pratica il commercio al dettaglio, in sede fissa e ambulante, la media dei 39 comuni è pari a 89,4%, a Terni è 90,4% e a Perugia è 108,8%.
Lo studio si è concentrato su undici categorie di negozi – tra cui alimentari, rivendite di tabacchi, farmacie, carburanti, computer, telefonia, libri, giocattoli, tessili e abbigliamento, ferramenta, mobili, commercio ambulante – e ha riguardato 39 comuni italiani di medie dimensioni, dove risiedono circa sette milioni di abitanti ed è attivo il 12% circa del commercio al dettaglio.
Dall’analisi emerge che tra il 2008 e il 2015 nelle medie città italiane i negozi in sede fissa sono diminuiti in media circa del 15%, ma c’è un vero e proprio “boom” del commercio ambulante, accoppiato a una crescita rilevante del turistico-ricettivo, soprattutto nei centri storici.
I risultati dell’analisi confermano il calo complessivo del numero di imprese nei 39 comuni, più marcato rispetto al resto d’Italia: -3,2% contro -0,1%. A Perugia il calo è stato dello 0,9%, comunque superiore alla media del totale in Italia. Nelle medie città, inoltre, i negozi in sede fissa diminuiscono molto più rapidamente che nel resto del Paese (-14,7% contro -5,9%).
“Dall’analisi – commenta nella nota Confcommercio Umbria – emergono sostanzialmente due fenomeni: il primo, che negli ultimi sette anni nei centri storici delle medie città, tra cui Perugia e Terni, c’è stata una forte riduzione di negozi tradizionali, solo parzialmente attenuata dalla crescita del commercio ambulante; il secondo, che in queste stesse città è cresciuto il comparto turistico-ricettivo. Sono dati che confermano il rischio concreto di desertificazione commerciale dei centri storici da noi spesso denunciato, e che va assolutamente scongiurato”.

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