Discarica di Orvieto, non passa la mozione contro l’ampliamento: bagarre in aula

PERUGIA – Non passa la mozione del centrodestra e delle liste civiche sulla discarica di Orvieto, che impegnava a “non favorire l’ampliamento della discarica ‘Le Crete’, adeguandosi alla contrarietà espressa dal Comune di Orvieto” e a “non dichiarare superato il dissenso espresso dall’amministrazione comunale di Orvieto sul progetto di adeguamento morfologico del sito ‘Le Crete’ di Orvieto”. Una decisione, questa, voluta dai proponenti nonostante la proposta del capogruppo Pd Gianfranco Chiacchieroni di rinviare la discussione e l’approfondimento della mozione nella Commissione d’inchiesta sui rifiuti. L’esito del voto ha anche causato qualche attimo di bagarre in aula con il pubblico, gli attivisti di Orvieto, insorti dopo il risultato della votazione e con la presidente Porzi costretta a placare gli animi.

La giornata si era aperta con la protesta dei cittadini e delle associazioni orvietane, una cinquantina di persone e attivisti ritrovatisi a Palazzo Cesaroni per chiedere “Meno discariche e più turismo”, in relazione alla costruzione del terzo calanco della discarica. In consiglio è stato Marco Squarta ad illustrare la mozione, spiegando che “Il comitato di coordinamento sulle valutazioni ambientali il 20 gennaio scorso ha chiuso i suoi lavori, rilasciando un parere per la Giunta regionale dove si attesta che ‘sussistono le condizioni per il superamento del dissenso espresso dal Comune di Orvieto sul progetto definitivo di ‘Adeguamento morfologico del sito ed ottimizzazione dei volumi e del ‘capping sommitale’ della discarica di Orvieto’. La soprintendenza ai Beni archeologici e paesaggistici dell’Umbria ha invece espresso la propria contrarietà all’ampliamento della discarica ‘Le Crete’, così come il Consiglio comunale di Orvieto, che per ben due volte e all’unanimità ha espresso la sua contrarietà, ribadendo tale posizione anche con una mozione approvata lo scorso ottobre. Inoltre è bene ricordare che l’allora assessore Silvano Rometti, a nome della Giunta, nel gennaio del 2015, dichiarò che ‘per la discarica Le Crete non ci sono assolutamente esigenze di ampliamento e tanto meno ve ne sono per lo sfruttamento di un terzo calanco. Anche perché le politiche regionali sono indirizzate al superamento delle discariche, come chiede l’Europa’”.

Rometti, citato e chiamato in causa, ha parlato di “previsioni del piano rifiuti non rispettate, anche per la carenza della raccolta differenziata”. Claudio Ricci (Rp) ha ribadito la contrarietà all’ampliamento di tutte le discariche. Andrea Liberati (M5S) ha definito la mozione “condivisibile”, non parla come accaduto in passato di Css ma prende atto del fatto che, in effetti, non sussistono le condizioni per il superamento del dissenso all’ampliamento”. Netto il leghista Fiorini: “Spero che si eviti l’aumento della maledetta discarica che ha portato il terrore tra i cittadini di Orvieto”.

Per l’assessore all’Ambiente Fernanda Cecchini “l’iter si è svolto come prevede la legge. Siamo disponibili a qualsiasi confronto, mantenendo però il senso di responsabilità. Noi cittadini dobbiamo accettare che le comodità hanno anche degli effetti. Non vogliamo dunque sul nostro territorio impianti di incenerimento, ma non facciamo quello che andrebbe fatto sulla raccolta differenziata. Non facendo niente e non facendo scelte non si risolvono i problemi. In questi mesi, a Roma, abbiamo fatto una battaglia per scongiurare la chiusura del ciclo attraverso la termovalorizzazione, anche perché in Umbria ci sono impianti che già potrebbero bruciare rifiuti. La scelta del Governo di non spostare rifiuti da una regione all’altra è positiva e prefigura un approccio unitario al problema”. La Cecchini ha parlato dunque delle richieste al governo, cioè di non costruire nuovi inceneritori “perché  siamo nelle condizioni di portare a compimento le previsioni del piano rifiuti e non ci sarebbero neppure le condizioni per alimentare un impianto di termovalorizzazione. Il Governo ha preso atto del Piano rifiuti – ha continuato l’assessore – ma anche delle difficoltà che abbiamo per gli obiettivi della raccolta differenziata. Per ottimizzare i costi e gli impianti, dobbiamo portare avanti gli strumenti che abbiamo, utilizzando anche i poteri sostitutivi della Regione se non fosse stato ancora creato l’Auri. C’è una sottovalutazione delle problematiche e degli obiettivi da raggiungere nella gestione dei rifiuti, soprattutto dopo l’approvazione dello ‘Sblocca Italia’, che impone di raggiungere certi risultati, pena l’imposizione di decisioni nazionali”.

“La raccolta differenziata andrebbe molto meglio- ha rincarato la Cecchini – se tutti i territori si fossero impegnati allo stesso modo, ottimizzando gli 8milioni di euro di fondi regionali messi a disposizione negli ultimi anni per il porta a porta. Se l’Ati 4 avesse fatto la sua parte avremmo superato il 60 per cento di raccolta differenziata. La Regione si era espressa contro la costruzione del terzo calanco della discarica di Orvieto: se la raccolta differenziata fosse stata portata avanti non ci sarebbe stato bisogno di altri metri cubi, dato che da anni in quel sito vanno solo i rifiuti del Ternano. Mettendo insieme le azione dei Comuni, dei soggetti gestori e le risorse regionali per l’impiantistica possiamo contare sulla garanzia che non verranno bruciati rifiuti. Stiamo lavorando ad un accordo-quadro con la Toscana. Quanto successo con Gesenu ha imposto una accelerazione al nostro lavoro”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.